Sarà battuta a Milano l’asta numismatica Art-Rite con monete medievali e moderne italiane, interessanti medaglie papali e Casa Savoia, senza contare tante monete straniere: le offerte online sono ancora aperte

 

informazione pubblicitaria | È l’incanto numero 72 – il numero 4 dedicato interamente alla numismatica – quello che Art-Rite si accinge a svolgere a Milano a Palazzo Largo Augusto a Milano alle ore 15 di giovedì 19 ottobre.  I lotti in vendita sono pubblicati online (clicca qui per il catalogo Pdf) e l’asta si terrà in presenza presso Palazzo Largo Augusto in Largo Augusto, 1/A, angolo Via Verziere 13 a Milano. L’esposizione dei lotti sarà il 17 e 18 ottobre presso lo stesso Palazzo Largo Augusto dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 18.30.

Prima di passare ad un’anteprima delle monete e delle medaglie più interessanti dell’asta numismatica Art-Rite, vi ricordiamo che per gli acquisti effettuati direttamente sulla nostra piattaforma, al telefono, tramite offerta scritta e direttamente in sala sarà applicato ai clienti uno sconto del 20% sui diritti d’asta previsti come standard dal regolamento di vendita.

Le offerte preliminari online tramite la piattaforma Biddr (clicca qui per accedere) vengono accettate fino a giovedì 19 ottobre alle ore 14.00. L’asta numismatica Art-Rite del 19 ottobre 2023 si compone di 374 lotti che saranno battuti in due sessioni: prima sessione (lotti 1-250) dalle ore 14.30; seconda sessione (lotti 251-374) dalle ore 17.00.

Monete di zecche italiane (lotti 1-69), monete e medaglie napoleoniche (lotti 70-83)

Iniziamo con il lotto 6, uno scudo d’oro del sole a nome di Guglielmo Gonzaga (1575-1587) coniato a Casale Monferrato: raro, di notevole freschezza d’aspetto e Spl/Fdc, parte da 1800 euro di base. E sebbene appena qMb come conservazione, al lotto 7 ne merita 1750 di base un raro ducatone del 1622 a nome di un altro Gonzaga, Ferdinando (1612-1626) con ritratto del duca e al rovescio san Giorgio che trafigge il drago.

Invitando i collezionisti ad esaminare con attenzione le monete seguenti, specie della zecca di Firenze, per Genova ecco il lotto 20, una bella 96 lire dell’ultima fase dei dogi biennali che, millesimata 1796, venne coniata tuttavia nel 1814 come denota la stella dopo la data. Praticamente Spl, base 2400 euro. Magnifico anche il mezzo ducato per Napoli al lotto 40 – anno 1684, regnante Carlo II di Bordbone (1674-1700) – che, ex aste Heritage e Nac, al rovescio presenta un’allegoria al femminile con motto RELIGIONE ET GLADIO.

Al lotto 59 un’altra celebre moneta del Meridione, una magnifica oncia palermitana da 30 tarì del 1791 (II tipo) che, rara e a nome di Ferdinando IV (1759-1816), in buon Bb/Spl pur con impercettibile traccia di montatura merita una base d’asta di 2000 euro. L’asta numismatica Art-Rite del 19 ottobre propone molte altre monete interessanti fra cui, al lotto 73, una spettacolare 2 lire del 1812 coniata dalla zecca di Venezia a nome di Napoleone re d’Italia (1805-1814). Rara, Spl/qFdc, la moneta parte da 500 euro.

Monete papali (lotti 84-119) e medaglie pontificie (lotti 120-250)

Forte la presenza della numismatica e della medaglistica legate alla Santa Sede, in quest’asta numismatica Art-Rite, e iniziamo col presentarvi, alla base di 300 euro, un gradevolissimo esemplare di testone dell’anno VIII di Clemente XI (1700-1721) con al rovescio un’allegoria della beneficienza pontificia con bambini e cornucopie, al motto A DEO ET PRO DEO. La moneta (lotto 85) è opera dell’eccellente Ermenegildo Hamerani. Di grande qualità, a seguire, lo zecchino del lotto 94: coniato sotto Pio VI (1775-1799) nel primo anno di pontificato, per la sua qualità fa risaltare tutti i dettagli del complesso stemma di papa Braschi.

Alta qualità e rarità anche per il lotto 98, lo scudo 1830 per Roma di Pio VIII Castiglioni (1829-1830): servono almeno 1100 euro per mettere in collezione questo esemplare con le effigi dei santi Pietro e Paolo. Lasciandovi il piacere di visionare le altre monete papali del XIX secolo, fino alle ultime di Pio IX, passiamo ora alle medaglie sotto il segno delle chiavi e della tiara, cominciando con il lotto 128, uno dei pezzi forti dell’asta numismatica Art-Rite del 19 ottobre: si tratta della medaglia di Urbano VIII (1623-1644) per le ferriere di Monte Leone di Spoleto, anno XVIII di pontificato. In oro, versione “sottile” coniata in 132 esemplari molti dei quali dispersi, è in qFdc ed è tra i più begli esemplari di questo tipo. Estremamente rara, ha una base di 8000 euro.

Rarissima, ancora in cofanetto e praticamente Fdc è poi la medaglia di Pio IX (1846-1870) per la costruzione del ponte di Ariccia. Di grande diametro (83 millimetri), di notevole fascino anche a motivo della patina, fu realizzata dall’incisore Giuseppe Bianchi ed è offerta a partire da 600 euro. Seguono numerose altre medaglie papali del XIX e XX secolo.

Monete di Casa Savoia, Regno di Sardegna e Regno d’Italia (lotti 251-324)

Anche questa parte dell’asta numismatica Art-Rite è meritevole di attenzione, sia per la presenza di alcuni esemplari rari e di pregio, sia per quella di monete di medio valore che, tuttavia, spesso rappresentano le tessere di completamento di numerose collezioni. Apriamo con il lotto 255: una lira (o 20 soldi) di Vittorio Amedeo II con reggenza della madre (16751680) battuto nel 1677. Già di per sé rara, questa moneta è di notevole qualità per la tipologia e qFdc è proposta alla base di 1200 euro. Ne merita almeno 900, invece, il lotto 258: non di moneta di tratta, bensì di un raffinato gettone medaglia in argento del 1758 per Carlo Emanuele III (1730-1776): in argento, Fdc e con delicata patina di antica raccolta, mostra il ritratto del re e al rovescio un trofeo d’armi con  motto VIRTVTI ET HONORI PRINCIPIS.

Di eccezionale conservazione, a seguire, è quindi il lotto 268: un 15 soldi in mistura di Vittorio Amedeo III (1773-1796) dai forti rilievi e dai dettagli perfetti, non comune e come tale accreditato di 280 euro di base d’asta. Al lotto 273, invece, spiccano le 80 lire 1827, zecca di Torino, di Carlo Felice (1821-1831), mSpl e dal rovescio di notevole qualità: base d’asta, 1500 euro.

Un dovuto excursus medaglistico per il lotto 279: siamo infatti di fronte a una rarissima medaglia del 1824 di Carlo Felice per la deviazione del fiume Isere, coniata in argento con diametro di 52 millimetri e peso di oltre 60 grammi. Finissima per stile e qFdc, è presentata alla base di 650 euro. Ne merita invece 2800 il lotto 189, una rara 5 lire 1850 per Genova a nome di Vittorio Emanuele II (1849-1861) la cui conservazione rasenta il fior di conio.

Fondi lucenti, qualche segnetto ma in ogni caso rarissimo il lotto 297: parliamo di una 50 lire oro del 1891 di Umberto I (1878-1900), periziata Gianfanco Erpini e che parte da 4000 euro di base. È tuttavia il lotto 307, a questo punto, a meritare un’attenzione ancor maggiore: si tratta infatti delle 100 lire 1903 Aquila araldica, esemplare di grande bellezza con fondi speculari e rilievi perfettamente satinati, praticamente Fdc. La base d’aste è fissata in 25.000 euro.

Le 5 lire 1914 Quadriga, ultimo “scudo” di grande modulo nella storia del Regno, spiccano invece al lotto 310 con un esemplare alla base di 6000 euro che, di ottima qualità complessiva, può essere classificato come Spl/FDc e lascia godere tutti i dettagli del capolavoro di Davide Calandra. E tra le altre, numerose monete in argento del “re numismatico”, chiudiamo segnalandovi una 2 lire 1907 in Fdc, con bella patina, in catalogo al lotto 311 con base di 300 euro.

Monete e medaglie straniere (lotti 327-374)

Anche i collezionisti di monete estere e di medaglie non italiane possono trovare interessanti offerte nell’asta numismatica Art-Rite del 19 ottobre: si prenda ad esempio il tallero della zecca di Hall del 1716 a nome di Carlo VI (1711-1740) al lotto 327: Spl/Fdc, pur con esfoliature di metallo, è un esemplare di ottima qualità con fondi lucenti proposto a 1100 euro di base. Dall’Austria alla Germania per un altro tallero, quello al lotto 336 coniato a Regensburg sotto Francesco I (1745-1765) nel 1754: con bella patina, Bb/Spl, abbina al ritratto regio una fine veduta della città. Base d’asta 360 euro.

Interessante quindi, dopo una serie di altre monete mondiali fra cui vari esemplari di area tedesca, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, il lotto 370: si tratta infatti di un tallero del 1794 coniato a Ginevra e che riecheggia dei messaggi ideologici della Rivoluzione francese avviata pochi anni prima: con bella patina su fondi lucenti, Spo/Fdc, parte da 800 euro di base d’asta.