La moneta, segnalata da un nostro lettore, presenta caratteristiche al rovescio che potrebbero far pensare a una variante inedita ma…

 

di Roberto Ganganelli | Ci scrive il nostro lettore Giorgio Corti da Bergamo: “So che nei marenghi napoleonici del Regno d’Italia esite più di una variante, stelle a cinque o sei punte, puntali aguzzi o sagomati, cifre della data sovrapposte dovute all’utilizzo di coni dei precedenti anni.

Fatta questa premessa, volevo segnalare un marengo in mio possesso che tra le lettere A e L di ITALIA mostra un punto in rilievo e sul quale la T sembra deturpata. Potete chiedere se altri numismatici hanno mai visto la variante descritta? Non penso sia l’unico esemplare con queste caratteristiche”.

Le 20 lire 1812 per Milano: in alto la variante con puntali aguzzi, in basso con puntali sagomati nelle alabarde che ornano lo stemma al rovescio
Le 20 lire 1812 per Milano: in alto la variante con puntali aguzzi, in basso con puntali sagomati nelle alabarde che ornano lo stemma al rovescio

Ringraziando il signor Corti per la segnalazione, ma sgombriamo subito il campo da un equivoco.

A nostro parere, infatti, non ci troviamo di fronte a una effettiva variante della 20 lire 1812 per Milano – ossia ad una moneta realizzata con coni dalle caratteristiche peculiari, dovute all’azione dell’incisore – bensì di fronte a un esemplare che presenta solo delle caratteristiche morfologiche secondarie diverse dalla maggioranza degli altri esemplari, imputabili a tutt’altro genere di cause.

Le due escrescenze di metallo, nello specifico, potrebbero derivare dal fatto che il conio di rovescio usato per la battitura di questa moneta doveva essere danneggiato, forse consunto dall’uso: per questo si sono prodotti avvallamenti in corrispondenza della T e nello spazio sotto le lettere A e L che hanno portato alle eccedenze di metallo.

La moneta del nostro lettore presenta due eccedenze di metallo, una vicino alla prima A di ITALIA e una sulla lettera T della stessa parola
La moneta del nostro lettore presenta due eccedenze di metallo, una vicino alla prima A di ITALIA e una sulla lettera T della stessa parola

Le 20 lire oro del 1812 furono coniate dalla zecca di Milano in 45.014 esemplari, parte con alabarde dai puntali aguzzi e parte con puntali sagomati (l’esemplare dei signor Corti rientra fra questi). Il diametro di 21 millimetri, il peso di 6,45 grammi e il titolo dell’oro a 900 millesimi fanno rientrare questa tipologia tra i classici “marenghi”.

Le due eccedenze non permettono di definire "variante" questa moneta
Le due eccedenze non permettono di definire “variante” questa moneta

È probabile che esistano altre 20 lire milanesi del 1812 a nome di Napoleone Bonaparte con eccedenze di metallo simili a quella illustrata, ma non riteniamo che le caratteristiche qui descritte possano determinare un plusvalore particolare.