Attrarre nuovi collezionisti e giovani verso il mondo delle monete classiche: questa la vocazione di Young Collectors che propone il suo primo catalogo

 

informazione pubblicitaria | Il 2024 segna il debutto di Young Collectors, un nuovo brand che la ditta elvetica Astarte lancia nel mondo delle aste di monete e medaglie con una filosofia originale: proporre il collezionismo ai giovani, non solo dal punto di vista anagrafico ma anche a tutti coloro che, spinti magari da una curiosità di lunga data, vogliono avvicinarsi all’affascinante mondo delle coniazioni greche, romane, medievali.

Non esistono infatti, nella numismatica, solo le grandi rarità e le monete in eccellente conservazione che, spesso, lasciano nei potenziali neofiti solo un senso di frustrazione in quanto irraggiungibili; al contrario, come è sempre stato – anche se questa filosofia di collezionismo è stata un po’ bistrattata negli ultimi anni – esistono tante monete “normali”, quelle che uniscono ad una lunga storia e alla bellezza i segni di una esistenza millenaria, quel fascino del vero che ci dà il senso di quanto abbiano vissuto, circolato, siano state parte della civiltà umana e del suo sviluppo.

Young Collectors Auktion 1 propone una vendita live di 787 lotti che verrà battuta giovedì 11 gennaio dalle ore 16.00 e per la quale il catalogo è già online su Biddr.com (clicca qui per accedere) con la possibilità di effettuare offerte preliminari previa registrazione gratuita. Ampio spazio, con 210 lotti, è riservato alle monete di area greca, ancor di più – con 29 monete repubblicane, 124 provinciali e ben 378 esemplari imperiali – alla numismatica romana.

Prezzi di partenza pressoché simbolici permettono a tutti di concorrere per tentare di aggiudicarsi le monete in catalogo che comprendono anche 32 bizantine ed alcuni esemplari di altri settori, compresi alcuni “padovanini”, medaglie del XVI secolo ai tipi di famose monete di Roma imperiale come quella al lotto 787, con ritratto di Adriano e nave sulla cui vela campeggia l’augurio della FELICITAS.

Riprendendo le fila del catalogo di Young Collectors Auktion 1, al lotto 23 troviamo un esempio di realistico ritratto su una tetradramma di Ainos, nella Tracia, coniata nella prima metà del IV secolo a.C. Si tratta di Hermes con il petaso sul capo, abbinato con un rovescio raffigurante una capra. In catalogo anche numerose monete di Alessandro Magno e di Corinto, i celebri “pegasi” divenuti uno dei tipi monetali più diffusi nel mondo antico come, del resto, le “civette” ateniesi un cui esemplare è al lotto 69, coniato nella seconda metà del V secolo a.C.

Aspendos, con i suoi elegantissimi lottatori, è rappresentata da vari esemplari di statere fra i quali vi mostriamo il lotto 124, un esemplare coniato nel IV secolo a.C. con al rovescio un altrettanto plastico lanciatore di giavellotto abbinato al simbolo del triscele: come non essere affascinati da una tale perfezione plastica in moneta? Dalla Cilicia viene invece uno statere – quello al lotto 151 – coniato nel 333-323 a.C. a Soli con al dritto un’egida con testa di Medusa, altra figura mitologica impressa nella memoria di tante persone a motivo degli studi classici.

Invitandovi a visionare anche le tante monete provenienti dagli antichi domini dei Parti, passiamo a mostrarvi il lotto 211: si tratta infatti di uno statere in elettro coniato a Cartagine nel 290-270 a.C. e che, sul dritto e sul rovescio anepigrafi, sintetizza un’intera civiltà nel volto di Tanit e nel fiero profilo di un cavallo.

Passando alle monete del mondo romano, Yougn Collectors Auktion 1 propone al lotto 229 un affascinante denario augusteo con ritratto di Ottaviano e strumenti sacrificali: coniato nel 37 a.C., di fatto segna l’avvio della parabola di potere di questo personaggio che ha cambiato la storia di Roma. E lasciandovi il piacere di visionare tutte le monete provinciali offerte nell’asta dell’11 gennaio, passiamo alle coniazioni imperiali con il lotto 399, un denario di Domiziano battuto a Roma nel 93-94 che al rovescio raffigura Minerva con lancia e fulimini, uno scudo ai suoi piedi.

Divinità, simboli di potere, allegorie costellano le monete romane: sul denario di Traiano del 102 al lotto 438, infatti, troviamo una Vittoria alata che protende le mani a porgere una corona d’alloro, evidentemente all’imperatore vittorioso. Una personificazione dell’Italia accompagna invece Adriano sul denario al lotto 463, coniato a Roma nel 134-138.

Non dimentichiamo, tuttavia, che la Roma imperiale ebbe per protagoniste anche tante figure femminili, come quella Faustina la cui divinizzazione è ricordata in moneta, ad esempio dal denario al lotto 541 risalente al 176-180 e che al rovescio porta l’immagine di un pavone e la parola CONSECRATIO. Meno nota, Manlia Scantilla fu moglie di Didio Giuliano e, proclamata augusta all’elezione del marito, condivise con lui il potere per pochi mesi nell’anno 193. Per questo, il denario a suo nome al lotto 571 rappresenta uno degli esemplari più intriganti e rari della Young Collectors Auktion 1.

Patina scura, barba e capelli riccioluti, lo sguardo forte e fermo caratterizzano, al lotto 600, il volto di Caracalla su un denario dell’anno 215 circa: si tratta di uno dei tanti esempi di ritrattistica imperiale che possono costituire un criterio per iniziare una nuova raccolta numismatica. Ritratti che cambiano nel tempo e che risentono anche della progressiva crisi dell’Impero romano, della sua divisione, di nuovi influssi stilistici che giungono dalla mescolanza con nuovi popoli e culture: si veda ad esempio il lotto 709, un bel follis per la zecca di Serdica del 303-305 a nome di Galerio Valerio Massimiano come cesare.

Per Costantino il Grande, al lotto 718 vi mostriamo invece un elegante bronzo del 320-321 nel quale l’imperatore è elmato e corazzato mentre al rovescio due prigionieri si disperano ai piedi di un trofeo d’armi: dopo secoli, iconografie di propaganda consolidate trovano ancora spazio in moneta per il loro formidabile potete di comunicazione.

Risale al 362-363 un altro pezzo forte della Young Collectors Auktion 1, con il quale concludiamo questa anteprima: si tratta di una bellissima doppia maiorina di Giuliano II l’Apostata che, dalla zecca di Antiochia dove fu prodotta, per quasi 17 secoli ha viaggiato fino ad approdare al lotto 734, nella speranza di entrare presto a far parte di una nuova collezione numismatica e prolungare, così, la sua piccola eternità.