Il reparto dell’Arma destinato ad azioni di antifalsificazione monetaria protagonista di una nuovissima “moneta con gli alamari” in uscita il 12 ottobre

 

di Chiara Pasqui | Il 19 ottobre 1992, con apposito Decreto ministeriale, veniva riconosciuta all’Arma dei Carabinieri l’azione nel settore del falso nummario. Si costituiva, quindi, il Nucleo operativo antifalsificazione monetaria, posto alle dipendenze del Comando Carabinieri Banca d’Italia.

Le più moderne tecnologie di indagine digitali supportano ogni giorno i Carabinieri del Comando antifalsificazione monetaria nel distinguere le banconote e i valori contraffatti
Le più moderne tecnologie di indagine digitali supportano ogni giorno i Carabinieri del Comando antifalsificazione monetaria nel distinguere le banconote e i valori contraffatti

Pochi anni dopo, nel 1999, il Nucleo veniva elevato a Comando di Corpo e ridenominato Comando Carabinieri antifalsificazione monetaria. Con l’istituzione di tale struttura si è voluta assicurare una presenza qualificata all’interno dell’Arma, sia a livello nazionale sia internazionale, necessaria in un così delicato settore quale quello della prevenzione e contrasto al falso nummario.

Una preparazione di alto livello per scoprire i falsi più insidiosi

I militari effettivi al Comando Carabinieri antifalsificazione monetaria vengono individuati a seguito di una selezione e ricevono formazione specializzata nel settore mediante la frequenza di corsi appositi, funzionali a far acquisire le nozioni teoriche e pratiche circa le metodologie e procedimenti di stampa di banconote, documenti e valori bollati, della coniazione di monete e del quadro normativo di riferimento.

Il reparto si articola su una struttura di comando e una sezione operativa con competenza nazionale ed assolve compiti specifici: individuazione e analisi delle dinamiche di produzione e lo smercio di denaro falso, conduzione di qualificate attività investigative d’iniziativa e d’intesa con i reparti dell’organizzazione territoriale e speciale – finalizzate ad aggredire le strutture criminali coinvolte -, oltre che mantenimento e sviluppo dei contatti e degli scambi con le istituzioni comunitarie e con omologhi organismi delle forze di polizia estere, specializzate nel campo della lotta di contrasto al falso monetario.

Tocca a questo speciale Comando dell'Arma indagare, assieme ai reparti territoriali, sulle stamperie clandestine di denaro
Tocca a questo speciale Comando dell’Arma indagare, assieme ai reparti territoriali, sulle stamperie clandestine di denaro

Le falsificazioni oggetto di interesse sono quelle relative a banconote e monete euro ed estere, titoli di Stato, titoli di credito di varia natura, documenti, valori bollati, carte di credito e debito e assegni. Nel 2021 è stata istituita la Sezione cripto valute con il compito di contrastare le emergenti dinamiche criminali legate all’utilizzo delle valute digitali e all’utilizzo di piattaforme informatiche illegali, utilizzate per la vendita di valuta e altri prodotti contraffatti di specifica competenza del Comando.

Anche nel passaggio dal denaro tangibile a quello virtuale, dunque, l’Arma rimane “Nei secoli fedele”, come da motto creato nel 1914 e autorizzato da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933. Contrariamente a quanto si crede, non fu D’Annunzio a coniarlo, bensì il capitano Cenisio Fusi. Il nuovo motto sostituì il precedente “Usi obbedir tacendo e tacendo morir”, verso tratto dal poema La Rassegna di Novara di Costantino Nigra. Si dovette attendere il secondo dopoguerra perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.

Il dritto della moneta da 5 euro proof, bimetallica e poligonale, che l'Italia dedica al Comando Carabinieri antifalisificazione monetaria che compie trent'anni
Il dritto della moneta da 5 euro proof, bimetallica e poligonale, che l’Italia dedica al Comando Carabinieri antifalisificazione monetaria che compie trent’anni

La moneta da 5 euro per i Carabinieri antifalsificazione monetaria

La moneta coniata per il 30° anniversario Comando Carabinieri antifalsificazione monetaria – bimetallica da 5 euro proof in bronzo e cupro nichel con bordo poligonale a sedici lati -, presenta, al dritto, l’emblema ufficiale dell’Arma, la fiamma a 13 punte, originata dal simbolo dell’euro, sostitutiva della caratteristica granata, in evidenza sul particolare di una moneta bimetallica. Nel giro, si legge l’incisione REPUBBLICA ITALIANA e in basso vi è un cartiglio con  la scritta COMANDO DEI CARABINIERI ANTIFALSIFICAZIONE MONETARIA.

Il rovescio della moneta raffigura invece un carabiniere specialista di spalle con il caratteristico camice da lavoro – sulla cui spallina si distingue un alamaro – intento ad analizzare al microscopio una banconota.  Sulla destra la firma dell’autore Antonio Vecchio, in basso l’anno di emissione 2022 e il valore 5 EURO, oltre che la R della zecca di Roma. Nel giro si ripete la scritta COMANDO CARABINIERI ANTIFALSIFICAZIONE MONETARIA, delimitata da due stelle.

Sono 4000 gli esemplari di questa commemorativa bimetallica sul cui rovescio un carabiniere è effigiato mentre analizza al microscopio una banconota sospetta
Sono 4000 gli esemplari di questa commemorativa bimetallica sul cui rovescio un carabiniere è effigiato mentre analizza al microscopio una banconota sospetta

Sono 4000 le monete proof confezionate in astuccio che sono state prodotte dalla zecca di Roma con diametro di 27,5 millimetri e peso di 9,5 grammi e che hanno corso legale dal 12 ottobre. Prezzo di emissione 30 euro, anche se la tiratura è esaurita da tempo nell’e-shop del Poligrafico e le monete sono reperibili solo sul mercato secondario.

E per concludere, una curiosità…

Per concludere una curiosità: il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte piegata dal vento con monogramma RI (Repubblica Italiana). Il simbolo richiama i concetti di lealtà, fedeltà, ardore e onore. Gli alamari sono il segno distintivo dell’Arma, accompagnati all’uniforme sin dall’origine. Furono adottati su proposta del capitano Camillo Beccaria il 23 giugno 1814, nelle fasi di organizzazione dell’Arma e il termine alamaro deriva dall’arabo al amara, ovvero “cordone”.