Poche settimane fa vi abbiamo presentato il comodato, a favore di Palazzo Ducale di Mantova, di due rarissime monete dell’epoca di Vincenzo I Gonzaga (leggi qui) e dal 10 giugno la collezione numismatica si è arricchita di un ulteriore prestito, una interessante cedola del 1796 stampata ed emessa in occasione dell’assedio delle truppe napoleoniche.

Si tratta di un foglietto di carta, di appena otto per sette centimetri, che ci racconta di quando la città, allora governata dagli Asburgo, stava per capitolare sotto gli attacchi delle truppe francesi e faticava a battere moneta metallica, ma, avendo bisogno di soddisfare le tantissime necessità legate alla vita quotidiana.

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Mantova: una delle cedole del 1796, importante esempio di cartamoneta ossidionale, si è aggiunta dal 10 giugno al percorso numismatico di Palazzo Ducale

Così si decise di emettere cartamoneta, ovvero delle cedole di vari valori (10 soldi, 1 lira, 3, 6, 9, 12 lire, 18 lire, 45 lire e 135 lire) spendibili “come effettivo danaro in ogni Cassa, e da ogni persona”, come leggiamo sulla cedola stessa. L’esemplare visibile nelle sale della Rustica fu emesso il 6 ottobre 1796 e valeva 3 lire; porta la firma (stampata) dell’assessore Tonni e la firma a penna di Gaetano Asti.

Un apposito registro annotava le cedole del 1796 emesse a Mantova: quella esposta a Palazzo Ducale riporta il numero 560891; il valore complessivo dell’emissione in cartamoneta superò i sette milioni e mezzo di lire.

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La sala dell’appartamento della Rustica dove, accanto a monete, medaglie, bilance e altre curiosità numismatiche, è esposta anche la cedola da 3 lire del 1796

L’esperimento mantovano fu “un discreto insuccesso”. Causa ne furono alcuni fattori: l’altissimo valore economico immesso sul mercato, in un’area d’utilizzo limitata, la presa di Mantova da parte delle truppe napoleoniche, dopo un assedio durato alcuni mesi, il 2 febbraio 1797, e una certa sfiducia verso questa cartamoneta ‘ossidionale’ (in quanto emessa sotto assedio) da pare dei mantovani.

Sfiducia giustificata perché, nonostante le rassicurazioni da parte del governo asburgico, il governo francese ritirò le cedole del 1796 e buona parte di esse rimasero insolute: ben 5.786.480 lire, quasi il 77% del valore originariamente emesso!

La cedola del 1796 è ora esposta nella sezione dedicata alla pesatura e ai libretti di cambio, e non lontano dalla teca che conserva le monete ossidionali coniate durante l’assedio di Mantova, ancora più drammatico, del biennio 1629-1630: monete in piombo, battute utilizzando i proiettili del nemico, e persino in cuoio.