Un breve regno, tra il 275 e il 276, per questo imperatore: Tacito e le sue monete ci raccontano la loro storia

 

di Roberto Diegi | Marco Claudio Tacito (Marcus Claudius Tacitus) è stato un imperatore romano, al potere dal novembre 275 fino alla sua morte, nel giugno del 276. Le notizie su Tacito sono quanto mai lacunose. Non si sa dove e quando sia nato: secondo alcuni era nato ad Interamna (l’odierna Terni), ed era ricchissimo.

Un tentativo di profilo biografico

L’unica informazione relativamente certa sulla vita di Tacito e antecedente alla sua ascesa al trono è il suo consolato nel 273, con tal Giulio Placidiano come collega. L’Historia Augusta racconta che era imparentato con lo storico Tacito, ma queste informazioni non sono ritenute attendibili.

Nell’autunno 275, l’imperatore Aureliano cadde vittima di una congiura improvvisata e l’esercito decise di chiedere al Senato di scegliere un nuovo imperatore, e la scelta cadde su Tacito il quale, alla notizia della morte di Aureliano, ne aveva proposto la divinizzazione e si era poi ritirato nelle sue proprietà campane.

Tacito ricevette l’acclamazione dell’esercito, poi si recò a Roma verso la fine del 275. Secondo una fonte aveva circa 75 anni all’epoca essendo nato nel 200. Tra i suoi primi atti ufficiali vi fu la deificazione di Aureliano e la cattura e messa a morte di molti dei cospiratori coinvolti nel suo assassinio.

Era probabilmente ancora a Roma all’inizio del 276, ma dovette recarsi presto in Oriente, dove le popolazioni gote stavano saccheggiando diverse località. Tacito nominò il proprio fratellastro Marco Annio Floriano prefetto del pretorio e si recò assieme a lui in Oriente, vinse i ribelli e assunse il titolo di Gothicus Maximus. Ma nel giugno del 276 morì improvvisamente, secondo alcuni avvelenato.

Tacito, il suo governo e l’azione militare

L’inizio del governo di Tacito fu caratterizzato da una azione moralizzatrice contro il lusso eccessivo e la rilassatezza dei costumi, che probabilmente risentiva dell’età già avanzata del nuovo Imperatore: tra gli altri provvedimenti, non certo molto popolari, si ricordano la chiusura delle case di tolleranza e la chiusura anticipata delle terme, onde evitare che la sera vi si tenessero furtivi incontri amorosi.

Sul piano militare Tacito mosse contro gli Alani – o piuttosto Goti – che erano stati assoldati da Aureliano per la guerra contro la Persia e che, non avendo ricevuto il premio di ingaggio a causa della abortita spedizione, si erano messi a saccheggiare le terre al di là del Bosforo.

Prima di partire Tacito aveva nominato Marco Aurelio Probo, il futuro Imperatore, Comandante di tutte le armate dislocate nelle Province orientali. Il fratellastro Floriano, Prefetto del Pretorio, che si era recato in Gallia per respingere con successo infiltrazioni di Franchi ed Alamanni, dovette abbandonare quelle terre per accompagnare Tacito nella spedizione in Oriente.

Le poche battaglie – in genere si raggiunsero accordi pacifici – furono facilmente vinte dai Romani, soprattutto per l’esperienza di Floriano, che dovette però accettare di buon grado che il merito andasse al fratellastro che si fregiò, come anticipato, dell’appellativo di Gothicus maximus.

Le monete di Tacito: gli aurei

Due furono gli aurei coniati da Tacito: uno radiato del peso di circa 6,50 grammi ed un altro, laureato, del peso di 4,80 grammi.

A sinistra, aureo radiato (pesante) di 6,42 grammi coniato a Cyzico o a Siscia. Al dritto IMP C M C L TACITVS AVG e busto radiato dell’Imperatore. Al rovescio Tacito a cavallo e legenda VIRTVS MILITVM. RIC 179 var. A destra, aureo radiato (pesante) di oltre 6,5 grammi coniato a Ticinum o a Serdica. Al dritto IMP C M CL TACITVS AVG con busto radiato dell’Imperatore a destra. Al rovescio la Vittoria che porta una corona con ai piedi un prigioniero: la legenda è VICTORIA GOTTHICA (sic); COS II in esergo. RIC 110.

A sinistra, rarissimo aureo leggero di circa 4,5 grammi, coniato a Lugdunum o comunque in zecca gallica. Al dritto busto armato e laureato a sinistra e IMP C M C L TACITVS AVG. Al rovescio Roma seduta su uno scudo tiene un globo; la legenda dice ROMAE AETERNAE. RIC 10. A destra, raro aureo laureato leggero di circa 4,80 grammi coniato a Ticinum (Pavia). Al dritto busto laureato armato a sinistra e IMP C M CL TACITVS P FE AVG. Al rovescio VICTORIA AVG; TI in esergo la Vittoria alata volta a sinistra. RIC 119 var.

Aureo laureato (leggero) di 4,54 grammi coniato a Roma. Al dritto busto dell’Imperatore e legenda IMP C M CL TACITVS AVG. Al rovescio Roma seduta con Vittoriola e legenda ROMAE AETERNAE. RIC 75.

Aureo leggero di circa 4,50 grammi coniato a Roma. Al dritto IMP C M CL TACITVS AVG con busto laureato a destra. Al rovescio PAX PVBLICA e la Pax a sinistra. RIC 3.

Il presunto binio di Tacito. Questa moneta merita, a mio avviso , una particolare attenzione: il sito Wildwinds Ancient Coins, la propone come “binio”, il che farebbe supporre un peso di circa 12,5 grammi, cioè il doppio di un aureo pesante – non si dimentichi che il capo dell’imperatore è radiato – o di 7/9 grammi circa, come sembrano sostenere i diversi cataloghi consultati.

Il conio è comunque molto curato. Nel dubbio lo ho chiamato anch’io “binio”, prescindendo dal suo peso reale, sul quale, come detto, vi sono pareri discordanti: ma, nonostante il nome che gli si è voluto attribuire, mi sento portato a pensare che questa bella moneta pesi circa 9 grammi.

Le monete di Tacito: gli antoniniani

Tacito ha coniato inoltre, come vedremo qui di seguito, moltissimi antoniniani, argentati prevalentemente, ma anche in mistura ed in argento (molto pochi): non viene dunque indicata di volta in volta la loro lega, salvo casi particolari.

Antoniniano di 4,20 grammi coniato a Lugdunum o a Roma. Al dritto busto radiato e legenda IMP C M CL TACITVS AVG. Al rovescio la Fides tra due stendardi e legenda FIDES MILITVM; in esergo XXI S (sigma). RIC 87.

A sinistra, antoniniano di circa 4 grammi coniato a Lugdunum (Lione). Al dritto busto radiato e IMP C M CL TACITVS P F AVG. Al rovescio Marte andante a destra e legenda MARS VICTOR; stella nel campo; II in esergo. RIC 29. A destra, antoniniano di circa 4 grammi coniato a Siscia. Al dritto IMP C M CL TACITVS AVG e busto radiato. Al rovescio la Concordia e l’imperatore si danno la mano. La legenda è CONCORD MILIT; XXI T in esergo. RIC 130 var.

A sinistra, antoniniano di circa 4 grammi coniato a Lugdunum. Al dritto busto radiato e IMP C M CL TACITVS P F AVG. Al rovescio la Pax stante a sinistra e PAX AETERNA; B e stella nel campo ai lati della figura. RIC 33. A destra, antoniniano di 4,30 grammi coniato a Ticinum. Al dritto busto radiato e legenda IMP C M CL TACITVS P AVG. Al rovescio la Salus stante a destra con legenda SALVS PVBLI; T in esergo. RIC 160.

Antoniniano di circa 4 grammi coniato a Lugdunum. Al dritto busto radiato e legenda IMP CL TACITVS AVG. Al rovescio RESTITVTOR ORBIS; BA o BB in esergo: la Vittoria tende una corona a Tacito. RIC 55 var.

A sinistra, antoniniano di 3,68 grammi coniato a Lugdunum. Al dritto busto radiato e IMP CL TACITVS AVG. Al rovescio TEMPORVM FELICITAS –A A ai lati della figura della Felicitas. RIC 65. A destra, antoniniano di 4,11 grammi coniato a Ticinum o Siscia. Al dritto IMP C M CL TACITVS AVG con busto radiato. Al rovescio la Provvidenza con scritta PROVIDE AVG; III in esergo. RIC 152.

Antoniniano di 4,33 grammi coniato a Ticinum. Al dritto IMP C M CL TACITVS AVG con busto radiato dell’Imperatore. Al rovescio MARTI PACIF e Marte armato di tutto punto; S in esergo. RIC 145.

A sinistra, antoniniano di 4 grammi abbondanti coniato a Roma. Al dritto busto radiato e IMP C M CL TACITVS AVG. Al rovescio la Clemenza appoggiata a una colonna: la legenda è CLEMENTIA TEMP; XXI Z in esergo. RIC 84. A destra, antoniniano coniato a Ticinum.Commemora la vittoria di Tacito (o di Floriano?) contro i Goti che stavano invadendo l’Asia Minore. Al dritto busto radiato di Tacito e IMP C M CL TACITVS AVG. Al rovescio la Vittoria alata e legenda VICTORIA GOTTHI (sic); P in esergo. RIC 172.

A sinistra, antoniniano coniato a Roma. Al dritto busto radiato e IMP C M C L TACITVS AVG. Al rovescio l’Equitas con legenda AEQUITAS AVG; G (gamma) nel campo e XXI in esergo. RIC 82. A destra, antoniniano coniato a Serdica. Al dritto busto radiato e IMP C M CL TACITVS AVG. Al rovescio la Fides Militum tiene due stendardi e si colloca davanti al Sole: la legenda dice PROVIDEN DEORVM; KA. G (gamma) in esergo. RIC 195.

A sinistra, antoniniano coniato a Ticinum o Siscia. Al dritto busto radiato e paludato a sinistra e IMP C M CL TACITVS AVG COS III. Al rovescio PROVIDE AVG; Q in esergo. RIC 152. A destra, antoniniano coniato a Ticiunum. Al dritto busto radiato volto a destra con IMP C M CL TACITVS AVG. Al rovescio la Salute e SALVS PVBLI; T in esergo. RIC 160.

Le monete di Tacito: altri nominali e tipi particolari

Come si è potuto vedere gli antoniniani di Tacito sono numerosissimi e in questa sede ho dovuto, per ragioni ovvie di spazio, limitarmi a ricordarne solo alcuni. Tuttavia Tacito non si è limitato a far coniare solo queste pezzature, come si può osservare dalle riproduzioni che seguono.

Doppio antoniniano coniato in Gallia (Lugdunum?) del peso di 7,31 grammi. Al dritto IMP C M CL TACITVS P F AVG e busto radiato verso destra. Al rovescio la Pax e legenda PAX PVBLICA. RIC 44 var.

Ho precisato, trattando degli antoniniani di Tacito, che aveva coniato queste monete in mistura, argentate oppure, ma raramente, anche in argento e avevo pure precisato che, per ragioni pratiche, non avrei fatto distinzione tra le diverse leghe. Ma una eccezione mi sento di farla per questo antoniniano coniato in alta lega d’argento.

A sinistra, raro antoniniano coniato in argento nella zecca di Lugdunum. Il suo peso è quello tradizionale di circa 4 grammi, ma la sua insolita lega fa supporre – almeno a mio parere – che il suo potere d’acquisto fosse più elevato degli altri antoniniani. Al dritto busto radiato e IMP CL TACITVS AVG. Al rovescio la Spes andante a sinistra con legenda SPES PVBLICA; C A in esergo. RIC 61. A destra, rarissimo quinario in mistura di 1,69 grammi coniato probabilmente a Roma. Al dritto busto laureato e TACITVS AVG. Al rovescio l’imperatore a cavallo verso sinistra con la legenda ADVENTVS AVG. RIC -. Manca nei principali cataloghi.

A sinistra, rarissimo denario in mistura di circa 3,5 grammi coniato probabilmente a Roma. Al dritto busto laureato a destra e legenda IMP C M CL TACITVS P F AVG. Al rovescio l’imperatore volto a sinistra tiene ramo d’ulivo; la legenda è PM TRP COS P P. RIC -. A destra, una moneta “problematica”. Si potrebbe trattare di un sesterzio di circa 20 grammi coniato poco prima che Tacito salisse al trono di Roma, quindi prodotto nel 275, in un periodo di interregno subito dopo la morte di Aureliano. Al dritto testa radiata del Genio, con torretta civica sul capo e legenda GENIVS P R. Al rovescio INT URB (Interregnum Urbis?) e grande SC in una corona. Il RIC ne parla a p. 361 del Volume V, parte prima.

Verso la metà del 276, nel momento in cui il ritorno di Tacito era atteso dall’Occidente, la zecca di Ticinum stava preparando un donativo e dei medaglioni aurei celebranti il suo decimo e ventesimo vota. I loro coni erano dunque probabilmente incisi, in origine, per coniare multipli d’oro, ma ciò non avvenne e gli esemplari che ci restano sono solo in bronzo. A giudicare dal loro peso, circa 6 grammi, potrebbero essere degli assi e come tali li classifica il RIC.

A sinistra, al dritto Tacito armato e con il capo laureato e IMP C M CL TACITVS P F AVG. Al rovescio la legenda è AETERNITAS AVG e mostra l’imperatore seduto su un globo, con uno scettro in mano, in posizione frontale, incoronato dalla Vittoria. RIC 104-105. A destra, al dritto busto laureato di Tacito, armato e volto a sinistra con legenda IMP C M CL TACITVS P F AVG. Al rovescio VOTIS X ET XX: l’Imperatore incoronato da Virtus o Marte con davanti una Vittoria con scudo. RIC 109.

Un’altro esemplare ha, al rovescio, la legenda VOTIS X•ET XX• e rappresenta l’imperatore in abito militare, con una lancia rivolta verso il basso in mano, coronato da Virtus o Marte. Davanti a lui, una Vittoria seduta è in ginocchio con uno scudo su cui è scolpito VOT / X / XX .

Con l’imperatore Tacito i pesi delle monete, come ho già accennato, appaiono molto variabili: ma eccone un riassunto da prendersi comunque con riserva, data l’estrema variabilità del peso da moneta a moneta, anche della medesima tipologia.

Una panoramica di sintesi

Abbiamo così visto che gli aurei erano di due tipi: il “radiato” del peso di circa 6,50 grammi e il più diffuso “laureato” del peso di circa 4,80 grammi. Anche l’antoniniano era di due tipi: quelli, molto rari, contrassegnati con X . I che pesavano quasi 5 grammi e quelli, molto più comuni, del peso di circa 4 grammi. Tacito ha coniato anche dei “doppi antoniniani”, pesanti più di 7 grammi. Il “denario” di mistura, decisamente raro, pesava circa 3,5 grammi, il “quinario”, sempre in mistura, circa 1,70 grammi, l’“asse”, di bronzo, circa 5,50 grammi, mentre il “sesterzio” di bronzo – ma si veda quanto scritto a proposito di queste monete – pesava circa 20 grammi.

E alcune precisazioni sul personaggio

In conclusione alcune doverose precisazioni sulle asserite origini italiche da Terni (Interamna) dell’imperatore Tacito: alcuni sostengono, infatti, che questa convinzione è probabilmente derivata dalla confusione con il luogo – Terni appunto – presso cui l’esercito lo acclamò come nuovo imperatore, mentre in realtà, sempre secondo il parere di altri studiosi, è probabile che si sia trattato dell’ennesimo danubiano, come molti suoi colleghi dell’epoca.

Senza fondamento, ma questa sembra cosa pacifica, sarebbe anche la vantata parentela con lo storico Tacito, probabile espediente per vantare una storia familiare altrimenti oscura, così come dubbia pare la sua età (75 anni) al momento della proclamazione ad imperatore. Più sicura, parrebbe, la carica di console che Tacito ebbe a ricoprire nell’anno 273, assieme al collega Giulio Placidiano.

Fra tutta questa serie di supposizioni, quel che è certo è che il Senato ratificò senza problemi la sua elezione, una volta che Tacito giunse a Roma, e che diversi autori parlano del suo regno come di una breve era di concordia tra imperatore e senatori.

Anche questo dato, in ogni caso, non è esente da incertezze: diversi storici rimarcano come la sua elezione sia stata principalmente dovuta all’appoggio delle truppe, benché al momento di questa scelta Tacito non fosse presente, bensì si trovasse in Campania presso la sua residenza di Baiae.

Bibliografia essenziale

  • M. Grant: Gli imperatori romani. Newton & Compton Editori. Roma 1984. Ristampa 2004.
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  • A. Forzoni: La moneta nella Storia. Volume III. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Roma 1995.
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  • R. Diegi: Tacito e Floriano in Panorama Numismatico n. 252 del giugno 2010.