Sulla quadrupla di papa Pignatelli coniata nel 1694 una serie di dettagli decorativi del celebre monumento di Trastevere che il tempo ha cancellato

 

di Roberto Ganganelli | Si trova lì, forse, già dai tempi di Augusto imperatore; o meglio, si dice che – vicino a dove oggi sorge la fontana di Santa Maria in Trastevere, a Roma – già dai tempi dei primi imperatori vi fosse, circa nello stesso luogo, una delle “bocche d’acqua” dell’Urbe, alimentata dall’Aqua Alsietina.

Una delle grandi valve con stemma della città di Roma che ornano la fontana di Santa Maria in Trastevere
Una delle grandi valve con stemma della città di Roma che ornano la fontana di Santa Maria in Trastevere

La fontana inizia ad avere una storia certa, tuttavia, con papa Niccolò V che vi fa edificare, in vista del Giubileo 1450, una vasca quadrata su gradini con al centro un’alzata con due catini circolari. E tocca al Bramante, fra il 1496 e il 1501, a restaurare il monumento con l’aggiunta di ornamenti a forma di protome di lupo dalle cui fauci sgorga l’acqua.

Alla fine del XVI secolo, quindi, è l’architetto Giovanni Fontananome omen… – a metter mano all’opera modificandola radicalmente e dandole un aspetto molto più simile a quello attuale finché, nel 1658, tocca al genio del Bernini provvedere allo spostamento della fontana nell’attuale posizione, collocando sui lati della vasca ottagonale un’epigrafe commemorativa e lo stemma di papa Alessandro VII Chigi e aggiungendo quattro conchiglie su lati alterni, con le valve aperte rivolte all’esterno, dal retro dalle quali fuoriesce l’acqua nell’altra valva, prima di cadere nella vasca maggiore.

La magnifica quadrupla in oro del 1694, anno quarto di pontificato, che papa Pignatelli dedica alla restaurata fontana di Trastevere e che Pietro Paolo Borner, incisore elvetico "stregato" da Roma, incide con maestria
La magnifica quadrupla in oro del 1694, anno quarto di pontificato, che papa Pignatelli dedica alla restaurata fontana di Trastevere e che Pietro Paolo Borner, incisore elvetico “stregato” da Roma, incide con maestria

Tuttavia, a dare celebrità numismatica al monumento è l’intervento del 1694, curato da un altro Fontana – Carlo – che amplia la vasca e colloca nuovi ornamenti a forma di conchiglia. Sul trono di Pietro siede Innocenzo XII Pignatelli che, colpito dall’effetto della restaurata fonte, commissiona all’incisore Pietro Paolo Borner, originario di Lucerna ma attivo a Roma da anni, una quadrupla.

Dettagli del rovescio di quella fenomenale "cartolina numismatica" che è la quadrupla papale del 1694: gli zampilli d'acqua, le armette papali (ben evidente quella di Innocenzo XII) e una delle eleganti valve decorative
Dettagli del rovescio di quella fenomenale “cartolina numismatica” che è la quadrupla papale del 1694: gli zampilli d’acqua, le armette papali (ben evidente quella di Innocenzo XII) e una delle eleganti valve decorative

Si tratta della moneta in oro più prestigiosa dell’epoca, più di ostentazione che destinata alla circolazione effettiva e sul cui rovescio il nitidissimo prospetto della fontana di Santa Maria in Trastevere campeggia assieme al passo del Nuovo Testamento che recita DAT OMNIBVS AFFLVENTER (“Dà a tutti l’abbondanza”: Giacomo, Lettera, 1, 5).

Papa Pignatelli celebrato nel 2015 da un francobollo emesso dallo Stato della Città del Vaticano
Papa Pignatelli celebrato nel 2015 da un francobollo emesso dallo Stato della Città del Vaticano

E se nel passo delle scritture il soggetto è Dio, sulla moneta la fontana viene assurta a simbolo – concreto e figurato – dell’inesauribile dono che il Cielo effonde sugli uomini sia in termini di grazia che di acqua, vitale e insostituibile per l’esistenza.

Rarissima, valutabile in condizioni ottimali nell’ordine di 25-35 mila euro o più, questa quadrupla si lascia ammirare, negli esemplari di più elevata conservazione, per particolari come i piccoli stemmi, oggi scomparsi, sormontati da chiavi e tiara pareti della vasca ottagonale, per gli zampilli d’acqua “graffiati” con un solo colpo di bulino dalla mano del Borner e per un altro dettaglio araldico – una minuscola ma perfettamente verosimile armetta Pignatelli – messa abilmente in evidenza, rispetto alle dimensioni reali che ha sulla fontana, per motivi di propaganda.