L’inaugurazione del gruppo scultoreo, a Quarto, opera di Eugenio Baroni, fu un evento che segnò l’avvicinamento dell’Italia all’entrata in guerra

 

di Roberto Ganganelli | Il 5 maggio del 1915, con l’Italia in pieno fermento fra interventisti e neutralisti e a poche settimane dall’ingresso nel Primo conflitto mondiale, a Genova si inaugurava un monumento tuttora celebre, quello dedicato ai Mille realizzato fra il 1910 ed il 1914 dal valente scultore di origine tarantina Eugenio Baroni.

Fin dall’inizio, infatti, la storia di questo maestoso gruppo scultoreo si è caratterizzata come esempio emblematico di come le opere d’arte, specie quelle destinate a una funzione “pubblica”, assumano un’identità particolare, che si sovrappone addirittura all’immagine che l’artista intendeva proporre originariamente.

Fra simbolismo e art déco, solenne e imponente, ecco il "Monumento dei Mille" che Eugenio Baroni fuse in bronzo per la città di Genova e che fu inaugurato a Quarto il 5 maggio 1915
Fra simbolismo e art déco, solenne e imponente, ecco il “Monumento dei Mille” che Eugenio Baroni fuse in bronzo per la città di Genova e che fu inaugurato a Quarto il 5 maggio 1915

Eretto grazie a fondi raccolti con un sottoscrizione nazionale, alla quale parteciparono lo Stato e buona parte dei Comuni italiani, il Monumento dei Mille di Quarto nasce da un bozzetto di Eugenio Baroni creato tra il 1909 ed il 1910 e presentato al concorso nazionale bandito per celebrare il 50° anniversario della partenza della spedizione garibaldina e giunto a compimento… nel 55° anniversario!

La testa di Giuseppe Garibaldi plasmata dallo scultore Baroni per il gruppo monumentale eretto a Quarto
La testa di Giuseppe Garibaldi plasmata dallo scultore Baroni per il gruppo monumentale eretto a Quarto

Come detto, la sua inaugurazione a poche settimane dal fatidico 24 maggio 1915 pose l’opera al centro del dibattito sull’entrata in guerra dell’Italia mutando il suo messaggio comunicativo da solenne trasposizione simbolista del mito risorgimentale a emblema dell’interventismo.

A incendiare ulteriormente gli animi ci pensò niente meno che Gabriele d’Annunzio, con un discorso – passato poi alla storia come Il discorso di Quarto – tutto teso a sottolineare l’ineluttabilità dell’intervento italiano. Il Vate, con la sua tipica mimica e la voce accorata, scandì parole che chiamavano i presenti e tutti gli italiani all’azione: “Voi volete un’Italia più grande non per acquisto, ma per conquisto, non a misura, ma a prezzo di sangue e gloria. [..]. O beati quelli che più danno perché più potranno dare, più potranno ardere. […] Beati i giovani affamati di gloria, perché saranno saziati”.

Nella folla, quelle parole risuonarono a lungo e l’eco di quel 5 maggio proseguì ben oltre la cerimonia anche perché, a coronamento dei festeggiamenti organizzati dal Comune, con bande musicali e cortei,  venne schierato un apparato comunicativo con manifesti, cartoline celebrative, oltre a una vera cronaca fotografica degli avvenimenti che ancora oggi ci restituisce il clima di quei giorni.

Non mancarono nemmeno le medaglie, a celebrare quel 55° anniversario della partenza dei Mille e fu lo stesso artista Eugenio Baroni a fornirne i soggetti, isolando due elementi fondamentali del monumento appena realizzato.

La medaglietta rettangolare coniata a ricordo dell'inaugurazione del monumento e che al dritto mostra il volto di Garibaldi (mm 18x30)
La medaglietta rettangolare coniata a ricordo dell’inaugurazione del monumento e che al dritto mostra il volto di Garibaldi (mm 18×30)

La prima, una coniazione rettangolare da 18×30 millimetri con anello portativo, ritrae Garibaldi così come effigiato nel gruppo scultoreo: un volto idealizzato, quasi astratto, visto di fronte e che, più che le sembianze dell’Eroe dei due mondi, ne rievoca l’anima e lo spirito. Al rovescio le iscrizioni QVARTO | DEI MILLE (in alto) e V MAGGIO | MCMXV (in basso).

C’è poi una seconda medaglia, nota sia con diametro di 52 millimetri che in quello di 23 millimetri con anello portativo, che del Monumento ai Mille di Eugenio Baroni estrae invece un altro elemento che la rende una vera e propria astrazione simbolica di fortissima modernità: si tratta della figura – una Vittoria appena riconoscibile – che incorona con l’alloro della gloria il generale Garibaldi, proteso in avanti come sulla polena di un antico veliero verso quel mare che lo condurrà in Sicilia.

La Vittoria alata incorona Garibaldi e, simbolicamente, tutti coloro che decideranno di immolarsi per la patria nel conflitto imminente: questo il messaggio della medaglia di Baroni
La Vittoria alata incorona Garibaldi e, simbolicamente, tutti coloro che decideranno di immolarsi per la patria nel conflitto imminente: questo il messaggio della medaglia di Baroni

La sagoma sospesa, le braccia alzate, la scarna data 5 MAGGIO 1915 in caratteri sottili e, per il resto, un fondo mosso – quasi un turbine di vento e nubi – e una linea d’esergo appena accennata con sotto, piccolo, il nome E. BARONI dell’autore: ecco il dritto minimalista della medaglia che ancora oggi colpisce per il suo potere suggestivo.

Il rovescio dannunziano della medaglia coniata per l'inaugurazione del monumento opera di Eugenio Baroni: ampolloso, grondante retorica, il messaggio del poeta è un implicito invito all'interventismo
Il rovescio dannunziano della medaglia per l’inaugurazione del monumento di Eugenio Baroni: ampolloso, grondante retorica, il messaggio del poeta è un implicito invito all’interventismo

Al rovescio campeggia invece un’iscrizione solenne che ricorda l’inaugurazione e l’impresa dei Mille: AI FATI INVITTI | AI FLUTTI AUSPICATI | E AI SUPERSTITI ESTREMI | DELLA GESTA LIBERATRICE | RESPIRANTI CON LA PATRIA INTERA | LA IMMORTALITÀ DEL DUCE | SOPRAVVENIENTE | GENOVA CONSACRA IN FEDE | ORA E SEMPRE. In alto la costellazione dell’Orsa minore con la Stella polare, in basso una prora navis romana, rostrata e la firma dell’autore dell’epigrafe, GABRIELE D’ANNUNZIO.

La versione con anello portativo della medaglia per il "Monumento dei mille" di Genova Quarto
La versione con anello portativo della medaglia per il “Monumento dei mille” di Genova Quarto

Tutte non comuni, queste medaglie di Eugenio Baroni dedicate all’inaugurazione del monumento di Quarto raccontano in modo inedito una giornata particolare nella storia di Genova, e non solo, e quella Vittoria stilizzata unisce idealmente l’impresa garibaldina di 55 anni prima col sacrificio a venire nelle trincee della Grande guerra, l’eroica fase iniziale e il completamento – al prezzo di 650.00 vite – del Risorgimento italiano.