Gli aurei, gli antoniniani e le inusuali monete in bronzo di Floriano, sovrano dal regno brevissimo e sul trono di Roma per pochi mesi nell’anno 276 d.C.

 

di Roberto Diegi | Sull’imperatore Tacito, uno dei meno indagati dagli studi di numismatica romana, abbiamo pubblicato un approfondimento poco tempo fa (leggi qui). E, se di Tacito si può scrivere poco, di Floriano (232-276 d.C.) si può dire ancora di meno.

Un quadro storico e biografico per un personaggio poco noto

Floriano era, infatti, probabilmente il fratellastro di Tacito, più giovane di lui, e ricopriva l’incarico di prefetto del Pretorio: quando apprese la notizia della morte del fratellastro si fece proclamare suo successore sul campo dai suoi soldati. L’acclamazione venne ratificata dal Senato al quale Floriano riconobbe nuovamente (lo aveva già fatto Tacito) la prerogativa di coniare monete frazionarie di bronzo con la sigla S C.

Floriano, con corona radiata, raffigurato in un antico volume sulle vite degli imperatori romani
Floriano, con corona radiata, raffigurato in un antico volume sulle vite degli imperatori romani

La sua nomina venne riconosciuta da quasi tutto l’Impero, salvo che dalla Siria e dall’Egitto, le cui armate si pronunciarono a favore del loro comandante Marco Aurelio Probo. Lo scontro tra le legioni di Floriano e di Probo però non ebbe luogo, nonostante che Floriano si fosse disposto per attaccare il rivale, contando anche sulla superiorità numerica delle sue forze.

I soldati di Floriano, preoccupati per la nuova guerra civile che si stava prospettando e nutrendo anche scarsa fiducia nel loro imperatore, uccisero l’imperatore e si schierarono dalla parte del suo avversario Probo. Ciò avvenne a Tarso nell’agosto dell’anno 276.

La brevità del regno di Floriano non gli consentì di apportare grandi innovazioni rispetto alla politica monetaria di Tacito, salvo il ripristino, più che altro formale, della emissione in Roma di monete di bronzo con la sigla S C, peraltro praticamente impossibili da trovarsi sul mercato.

Le monete a nome di Floriano imperatore

Non solo moltissime le monete coniate da Floriano: un aureo pesante e uno leggero e, soprattutto, alcune tipologie di antoniniani le cui legende insistono nel mettere in evidenza il coraggio militare (Virtus) dimostrato da Floriano, quando però era ancora con il fratellastro.

Le zecche che produssero moneta sotto Floriano furono Roma, Lugdunum, Ticinum, Serdica, Siscia e Cyzico. Non si conoscono invece coniazioni alessandrine a suo nome. Tutte le monete di Floriano sono state coniate nell’anno 276. Il riferimento ai cataloghi più noti è l seguente: Cohen (volume VI) e RIC (volume V, parte prima)

Aureo pesante di 6,42 grammi coniato a Roma. Al dritto IMP C M ANNIVS FLORIANVS AVG e busto laureato dell’imperatore. Al rovescio il Sole in quadriga e legenda CONSERVATOR AVG. Cohen 16RIC 17 (ex asta Tkalec 2007).

Aureo normale di 4,62 grammi coniato a Ticinum. Al dritto VIRTVS FLORIANI AVG con busto a sinistra dell’imperatore, laureato, corazzato, con scudo e lancia. Al rovescio Marte andante con prigioniero ai suoi piedi e legenda VIRTVS AVGVSTI. Cohen 106, RIC 24 (ex asta NAC 33/2006).

Antoniniano di 3,83 grammi coniato a Cyzico. Al dritto IMP FLORIANVS AVG con busto radiato. Al rovescio CONCORDIA MILITVM, V in esergo; la Vittoria offre una corona all’imperatore. Cohen 15 , RIC 116. (ex aste Helios 2/2008 e Varesi 51/2008).

Antoniniano coniato a Siscia o a Ticinum. Al dritto busto radiato a destra e IMP C M AN FLORIANVS P AVG. Al rovescio la Felicitas stante con caduceo e cornucopia; la legenda è FELICITAS AVG, P in esergo. Cohen 18, RIC 60 (Wildwinds Ancient Coins).

Antoniniano coniato a Lugdunum o a Roma. Al dritto IMP C M AN FLORIANVS AVG e busto radiato. Al rovescio VIRTVS AVGVSTI con Marte andante a destra. Cohen 104, RIC 14. (ex asta NAC 38/2007 e Kuenker 136/2008).

Un esemplare di antoniniano simile al precedente coniato a Lugdunum. È del tutto uguale alla moneta precedente, salvo il numerale II in esergo. Cohen 105, RIC. (Wildwinds Ancient Coins).

 

Bellissimo antoniniano di 4,13 grammi coniato dalla zecca di Serdica. Al dritto IMP C M ANN FLORIANVS P AVG e busto radiato. Al rovescio PROVIDEN DEOR – KA A in esergo: la Provvidenza fra due stendardi di fronte al Sole; tra le figure, in basso, una stella. Cohen 70, RIC 110 (ex asta Tkalec 2006).

Antoniniano di 4,12 grammi coniato a Ticinum. Al dritto IMP C M AN FLORIANVS P AVG con busto radiato. Al rovescio la Felicitas con caduceo e patera sacrifica su altare acceso: la legenda dice FELICITAS AVG – P in esergo. Cohen 19, RIC 61 (ex asta Tkalec 2005).

Rarissimo asse o sesterzio ridotto coniato a Roma, del peso di 6,53 grammi. Al dritto IMP C M ANN FLORIANVS con busto laureato di Floriano. Al rovescio VIRTVS AVG e l’imperatore marciante a destra; ai lati S C. Cohen 96, RIC 55 (LaMoneta.it).

Rarissimo asse o sesterzio ridotto di circa 6,5 grammi coniato a Roma. Al dritto busto laureato di Floriano e IMP C M ANN FLORIANVS AVG. Al rovescio, appoggiata ad una colonna, la Securitas; la legenda dice appunto SECVRITAS AVG; S C ai lati. Cohen 85, RIC 53 (Wildwinds Ancient Coins).

Sinceramente non avevo mai visto questi bronzi a nome di Floriano e ritengo mio dovere soffermarmi un po’ su queste monete. Il peso è di 6/7 grammi, più o meno, e vengono descritti come assi: ma ha ancora senso nel 276 d.C. parlare di asse? E’ vero, il peso fa pensare ad un asse, ma in quell’epoca di forte incertezza e svalutazione era ancora vantaggioso coniare assi?

Alcuni autori parlano infatti di sesterzi ridotti; del resto pare che gli ultimi “sesterzi” o pseudo sesterzi vennero coniati proprio da Floriano e queste monete potrebbero essere appunto quelli. Inoltre al rovescio compare S C, scomparso sui bronzi già da Aureliano.

Perché qui ricompare? Forse un segno da parte di Floriano di voler restituire al Senato quella antica prerogativa di apporre S C sulle monete di bronzo? La sigla su queste monete potrebbe essere intesa come una prosecuzione della politica di Tacito nei confronti del Senato, rivalutato come istituzione.

Floriano, tuttavia, non si è limitato a coniare queste misteriose monete in bronzo; ecco infatti l’immagine di un affascinante medaglione. Medaglione bronzeo coniato a Roma, del peso di circa 17 grammi. Al dritto busto di Floriano laureato e IMP C M ANN FLORIANVS P AVG.

Al rovescio le tre Monete, ciascuna con una bilancia e una cornucopia e, ai piedi, un mucchietto di monete; la legenda è MONETA AVG. Cohen 43, RIC plate XII, 178. (LaMoneta.it). E, per concludere, un altro esemplare simile di medaglione (manca la P dopo FLORIANVS) tratto da internet (Wildwinds Ancient Coins).