Ai calchi della manifattura Barsanti e al percorso numismatico, la Fondazione Antica zecca aggiunge un’esposizione ragionata sulla medaglia napoleonica

 

di Antonio Castellani | Presso il museo numismatico della Fondazione Antica zecca di Lucca è allestita, dall’estate 2020, un’affascinante mostra dal titolo La memoria del bello curata da Franca Maria Vanni e dedicata al patrimonio recuperato della manifattura di Orazio Barsanti, artigiano – o meglio artista – lucchese famoso nel XIX secolo per i suoi calchi in zolfo, gesso, vetro e metallo.

Orazio Barsanti, una celebrità europea del XIX secolo riscoperta


Un patrimonio di circa 7000 pezzi acquisito anni or sono e che, pubblicato e in parte esposto nel nuovo allestimento museale della Casermetta San Donato – si arricchirà per i visitatori, dal 10 settembre, con l’esposizione medaglistica Napoleone, l’uomo che dette il nome ad un’epoca curata, anche in questo caso, dalla ricercatrice Franca Maria Vanni.

“Tutti conoscono – si legge in una nota della Fondazione Antica zecca di Lucca – dipinti, colonne e bassorilievi realizzati a gloria di Napoleone; meno note sono invece le medaglie che egli fece coniare per celebrare i successi militari, far conoscere il suo en­tourage politico e familiare, le sue riforme amministrative e sociali, gli episodi più significativi del suo regno. Durante l’Impero le medaglie prodotte dalla zecca di Parigi, circolando in tutta Europa, annunciavano un evento, rendevano popolare un volto, valorizzavano i cambiamenti che egli effettuò come capo di Stato e le vittorie dell’armata francese.

La medaglia napoleonica, mezzo di comunicazione al servizio del potere


Formidabile mezzo di comunicazione metallico la meda­glia venne messa al servizio dello Stato perché, rispetto ad altri strumenti di diffusione, aveva il grande vantaggio della durata nel tempo. In questa mostra si è voluto evidenziare gli aspetti meno consueti di un uomo che ha dato il suo nome ad un’epoca: qual era il suo aspetto reale? Quali riforme, alcune delle quali applicate anche in Italia, effettuò come capo di Stato? Sono famose le sue campagne militari in Italia, in Egitto, in Germania e in Russia, ma chi erano gli uomini del suo stato maggiore che vi presero parte comandando le divisioni che formavano la Grande Armée?

A sinistra Franca Maria Vanni, curatrice per la Fondazione Antica zecca di Lucca delle mostre "La memoria del bello" e "Napoleone: l'uomo che dette il nome ad un'epoca"; a destra uno scorcio della mostra dedicata alla manifattura di Orazio Barsanti
A sinistra Franca Maria Vanni, curatrice per la Fondazione Antica zecca di Lucca delle mostre “La memoria del bello” e “Napoleone: l’uomo che dette il nome ad un’epoca”; a destra uno scorcio della mostra dedicata alla manifattura di Orazio Barsanti

Accanto ai grandi eventi che tutti noi conosciamo bene, come si è creato il mito di Napoleone? Domande a cui si è cercato di rispondere attraverso la produzione e gli esemplari della collezione personale di un uomo, Orazio Barsanti che dai frequenti viaggi a Parigi per procurarsi le medaglie napoleoniche richieste dal mercato collezionistico italiano, ebbe l’idea di impiantare nel Lucchese una manifattura di impronte in gesso che lo rese celebre in tutt’Europa e grazie alla quale appassionati o nostalgici di quell’epoca, seguendo la moda del tempo, poterono avere ad un prezzo accessibile la propria raccolta di ricordi”.

Nel bicentenario della scomparsa del Grande Corso, “l’imperatore” per eccellenza nella storia moderna d’Europa, dunque, la studiosa toscana ha selezionato una serie di medaglie celebrative e redatto una guida catalogo che riscoprono la figura del Bonaparte, a partire dal suo aspetto fisico per passare alla sua famiglia, agli amori e ai matrimoni. Lucca, del resto, fu legata a Napoleone che mise a capo del Ducato la propria sorella Elisa e il marito Felice Baciocchi, le cui monete sono esposte nel medagliere della Fondazione.

Nel percorso museale lucchese, riallestito lo scorso anno, anche monete e medaglie della più longeva zecca d'Europa, coniazioni di artisti locali come Tonelli, Farnesi e Pieroni e il Fondo Luigi Giorgi
Nel percorso museale lucchese, riallestito lo scorso anno, anche monete e medaglie della più longeva zecca d’Europa, coniazioni di artisti locali come Tonelli, Farnesi e Pieroni e il Fondo Luigi Giorgi

Anche la dimensione pubblica, anzi “globale” del personaggio Napoleone viene presa puntualmente in esame con una serie di carotaggi e paralleli storici e medaglistici che danno vita ad un percorso che si snoda dalla nascita della Banca di Francia (nel 1800) alla creazione della Legion d’Onore (1802) per proseguire con le fondamentali riforme della moneta e del sistema scolastico, il nuovo Codice civile, le opere pubbliche.

Nella mostra, particolare attenzione è ovviamente rivolta alle campagne militari, ad iniziare da quella d’Italia (1796-1797) : eventi che segnano l’ascesa dell’astro napoleonico e poi, da Lipsia a Waterloo, il declino. Anche generali e ministri, nella mostra Napoleone, l’uomo che dette il nome ad un’epoca, vengono presentati attraverso quei formidabili documenti storici che sono le medaglie coeve, al pari della fase finale della vita del Bonaparte che, da personaggio, ben presto si trasformò in mito.

La mostra: come, dove, quando


La mostra sarà inaugurata venerdì 10 settembre alle ore 17.00 e resterà aperta fino al 31 maggio 2022 nella sede della Fondazione Antica zecca di Lucca, la Casermetta San Donato sulle Mura urbane di Lucca. Questi gli orari di apertura: dal lunedì al venerdì, mattina dalle 9.30 alle 12.30 e pomeriggio dalle 14.00 alle 16.00. Per maggiori informazioni 0583.282320 o tramite la pagina Facebook cliccando qui.