Omaggio a papa Ratti, Pio XI, che sedette sul soglio di Pietro dal 1929 al 1939

di Roberto Ganganelli | Da pochissimi giorni è stato reso noto il soggetto della prima moneta commemorativa del Vaticano da 2 euro con data 2019. Il tema della moneta è, come preannunciato, il 90° anniversario della fondazione dello Stato della Città del Vaticano a seguito degli accordi che nel 1929 portarono alla risoluzione dell’annosa “Questione romana” assegnando alla Santa Sede un territorio – circa mezzo chilometro quadrato – che le conferisse dignità statuale internazionale a tutti gli effetti e piena autonomia di governo, amministrazione, attività all’ìinterno della città di Roma.

Così, nel bel mezzo della faccia nazionale della moneta campeggia un solenne busto di profilo il ritratto di Papa Pio XI. Di sfondo, a sinistra, si delineano le forme architettoniche del Palazzo Lateranense – dove vennero firmati gli storici accordi col Regno d’Italia – con l’obelisco in Piazza San Giovanni in Laterano; a destra, una veduta laterale della Basilica Lateranense. Lungo il bordo interno della moneta, è scritto per esteso STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO da sinistra a destra.

Nella parte inferiore del bozzetto ideato dall’artista Daniela Fusco è possibile distinguere le date 1929 e 019 e il cognome FUSCO della ben nota coin designer. Sull’anello esterno, come previsto dai regolamenti comunitari, sono incise soltanto le dodici stelle della bandiera europea. La moneta commemorativa da 2 euro è prevista in uscita per il 15 giugno in un’edizione di circa 101 mila esemplari battuti dalla zecca di Roma (dati da confermare, sia per la versione Fdc che proof).

L’artista al lavoro: Daniela Fusco, autrice dei 2 euro, al lavoro anni fa sulla copia del Marc’Aurelio del Campidoglio presso la Scuola dell’Arte della Medaglia

La moneta si caratterizza positivamente per la solennità dovuta alla ricorrenza e per un omaggio di gusto moderno a papa Pio XI abbinato con leggerezza a richiami architettonici e a quella cartella ornata, con all’interno le date simbolo della coniazione, che ricorda le ghirlande e le corone di palme di alcune monete pontificie del XVIII secolo. Non è semplice, infatti, armonizzare segni e visioni proprie di un tempo recente con elementi figurativi o accessori provenienti da una tradizione plurisecolare, ma Daniela Fusco riesce a farlo, in questa come in alter monete vaticane, quasi avesse nel DNA quel ruolo di “incisore camerale” che ormai, da secoli, non esiste più.

Il sito web del maestro Daniela Fusco è attualmente in costruzione, ma per un interessante portfolio in lingua inglese, ricchissimo di belle immagini, dedicato all’artista, alle sue monete e medaglie clicca qui.