Si tratta di uno del bronzi più rari della monetazione romana e venne coniato da Caligola per le amatissime sorelle Agrippina, Drusilla e Iulia Livilla

 

caligoladi Roberto Ganganelli | Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico (12-41 d.C.), meglio noto come Caligola, è entrato nell’immaginario collettivo come uno degli imperatori più eccentrici in assoluto nella storia di Roma pur avendo regnato per appena quattro anni, dal 37 alla sua morte.

Vero e proprio despota, dissoluto e sperperatore di denaro, Caligola impostò il suo regno all’insegna dell’autocrazia dei monarchi ellenistici del disprezzo per il Senato; per questo, sebbene riuscì a ridurre le tasse e a realizzare alcune importanti opere pubbliche, ingraziandosi con giochi e distribuzioni di cibo il favore della plebe, i segni del suo squilibrio mentale furono tali da portare al suo assassinio da parte della guardia pretoriana.

La numismatica, tuttavia, restituisce capolavori anche a nome dei personaggi più discutibili, monete magnifiche per stile e raffigurazioni dalle quali emergono tutte le contraddizioni di un personaggio e di un’epoca.

Caligola e il raro sesterzio “delle tre sorelle”

È il caso di un rarissimo sesterzio coniato per la prima volta nel 37-38, giudicato da collezionisti e studiosi una delle più belle coniazioni in bronzo in assoluto della monetazione imperiale; si tratta di quello censito da Cohen al n. 4, dal BMC al n. 33 e dal RIC al n, 48: è il sesterzio delle tre sorelle e… degli amori proibiti.

Due coniazioni, nel 37-38 e nel 38-39, per questo magnifico sesterzio di Caligola su cui le tre amate sorelle dell'imperatore diventano eleganti e solenni personificazioni
Due coniazioni, nel 37-38 e nel 38-39, per questo magnifico sesterzio di Caligola su cui le tre amate sorelle dell’imperatore diventano eleganti e solenni personificazioni

Sul dritto, la moneta riporta l’iscrizione C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT e un magnifico busto laureato di Caligola; al rovescio leggiamo invece i nomi di AGRIPPINA DRVSILLA IVLIA, sorelle di Gaio, raffigurate in piedi a figura intera.

Agrippina, come Securitas, sorregge una cornucopia e ha la mano destra appoggiata su colonna, mentre la mano sinistra poggia sulla spalla di Drusilla, effigiata come Concordia, che regge patera e cornucopia; Julia Livilla, infine, nelle vesti di Fortuna, tiene il timone e la cornucopia. In esergo, S C.

Molti aspetti del regno di Caligola hanno catturato l’immaginazione degli storici, ma le relazioni intime che – si dice – abbia avuto con le sue sorelle sono forse le più scioccanti, alla pari con le “gesta” di Elagabalo e con la presunta seduzione del giovane Nerone da parte della madre Agrippina che, non a caso, era una delle sorelle di Caligola.

Da sinistra: Agrippina Junior come Securitas, Drusilla, effigiata come Concordia; Julia Livilla, infine, nelle vesti di Fortuna
Da sinistra: Agrippina Junior come Securitas, Drusilla, effigiata come Concordia; Julia Livilla, infine, nelle vesti di Fortuna

Realtà storica o “gossip piccante” d’altri tempi?

Le relazioni di Caligola con le sue sorelle sono sostenute dagli storici quasi coevi come Svetonio e Giuseppe Flavio. Molto più tardi, nel IV e V secolo, tali affermazioni furono riprese da scrittori tra cui Eutropio, Aurelio Vittore, San Girolamo, Orosio e l’anonimo compilatore dell’Epitome de caesaribus. La verità di queste scottanti affermazioni, ovviamente, è impossibile da confermare, e in tal senso fra gli studiosi moderni permane una buona dose di scetticismo.

Qualunque sia stata l’espressione dell’affetto che Caligola può aver provato verso le sue sorelle, questa moneta ha soprattutto uno scopo politico e dinastico. Le tre sorelle, infatti, sono ciascuna nominata e sono mostrate sotto forma di personificazioni: la maggiore, Agrippina Junior, come Securitas, la sorella di mezzo, Drusilla, come Concordia, e la più giovane, Julia Livilla, come Fortuna.

Agrippina Junior, Drusilla e Julia Livilla, sorelle di Caligola, in una incisione riproducente un antico cammeo
Agrippina Junior, Drusilla e Julia Livilla, sorelle di Caligola, in una incisione riproducente un antico cammeo

Questo straordinario tipo di sesterzio venne coniato in due occasioni, all’inizio della monetazione di Caligola nel 37-38 e di nuovo nel 39-40. La prima tiratura venne emessa quando tutte e tre le sorelle di Caligola erano ancora in vita.

Drusilla, la prediletta dell’imperatore (e colei con cui, si dice, abbia avuto la relazione incestuosa più duratura), morì però tragicamente il 10 giugno 38, circa tre mesi dopo dopo la battitura delle ultime monete dell’emissione iniziale.

Quando vennero battuti ulteriori sesterzi di questo tipo, a partire dal 18 marzo 39, Drusilla era già stata divinizzata, dando così origine alla curiosa circostanza numismatica di “una dea ritratta sotto come personificazione”.

Altri intrighi familiari e di palazzo ai tempi di Caligola

Drusilla era stata sposata con Marco Emilio Lepido, che era stato anche egli amante di Caligola. Almeno dopo la morte di Drusilla, Lepido estese le sue relazioni sessuali includendo nel menage anche Agrippina Junior e Julia Livilla, le sue ex cognate.

Busto di Caligola conservato a New York
Busto di Caligola conservato a New York

Tuttavia, pare che verso la fine del 39 questa rete di torbide relazioni si sia evoluta addirittura in un complotto fallito dello stesso Lepido contro Caligola, il quale lo fece giustiziare senza indugio e mandò le sorelle in esilio per la loro complicità.

Questo ennesimo intrigo di palazzo avvenne proprio durante la coniazione della seconda tiratura dei sesterzi “delle tre sorelle” le quali – una defunta e due cadute in disgrazia – non era più il caso che figurassero in moneta.

Le sorelle e la madre di Caligola “in provincia”

Tuttavia, le immagini di Drusilla, Agrippina Junior e Julia Livilla avevano già iniziato a fare il giro dell’Impero, non soltanto grazie al bellissimo sesterzio coniato a Roma, ma anche per merito di alcune emissioni provinciali come quella battuta in Bitinia, dalla zecca di Apamea.

Su un bronzo del 38 d.C. coniato in questa officina le tre donne appaiono a mezzo busto, sul dritto, drappeggiate con i nomi DIVÆ DRVSILLAE, IVLIAEA AGRIPP | INAE con, in esergo, AGRIPPINA . C . CAESARIS . AVG . GERMANICI . MATER C I C. Al rovescio Agrippina madre, seduta a sinistra, velata, con la patera nella mano destra, tra due D retroverse.

Il rarissimo bronzo provinciale coniato dalla zecca di Apamea, in Bitinia, con i busti delle sorelle di Caligola al dritto e la figura della madre al rovrscio
Il rarissimo bronzo provinciale coniato dalla zecca di Apamea, in Bitinia, con i busti delle sorelle di Caligola al dritto e la figura della madre al rovrscio

Estremamente rara, classificata RPC 2012, questa moneta raffigura dunque quattro donne celebri della dinastia giulio-claudia. Oltre alle tre sorelle di Gaio, Caligola, la figura seduta al rovescio è quella della loro madre, Agrippina nipote di Augusto e moglie di Germanico.

caligolaDa notare che le tre sorelle Agrippina Junior, Drusilla e Julia Livilla sono qui identificate come DIVAE, un titolo che riflette la tradizione provinciale orientale di adorare l’imperatore di Roma e, per riflesso, anche i membri della sua famiglia al pari di divinità.