Da poco rinvenuto a Tel Yavneh, apparteneva probabilmente ad un vasaio ed è importante per le 1200 monete arabe che lo compongono

 

a cura della redazione | Sembra davvero uscito da una favola il tesoretto trovato ad inizio anno in un antico “salvadanaio” scoperto in Israele. Le monete erano infatti in una piccola brocca di argilla e sono state rinvenute dagli archeologi dell’Autorità israeliana per le antichità a Tel Yavneh, una città nel distretto centrale del paese a sud di Tel Aviv.

Tra le monete c’è anche un dinar d’oro del regno del califfo Harun Al-Rashid, l’uomo su cui si basa, per l’appunto, il racconto de Le mille e una notte. “Questa è senza dubbio una scoperta unica e importante”, ha affermato uno degli archeologi di punta, la dottoressa Liat Nadav-Ziv.

L'archeologa Liat Nadav-Ziv con un collega che mostra alcuni esemplari rinvenuti nel tesoretto e parte del recipiente in terracotta che li conteneva
L’archeologa Liat Nadav-Ziv con un collega che mostra alcuni esemplari rinvenuti nel tesoretto e parte del recipiente in terracotta che li conteneva

Il rinvenimento durante in un futuro cantiere

Il tesoro, risalente al primo periodo islamico, è stato trovato vicino al sito di un’antica area produttiva che sarebbe stata attiva per centinaia di anni e che presto diventerà un nuovo quartiere residenziale.

La maggior parte delle 1200 monete arabe risale al primo periodo abbaside – intorno al IX secolo d.C., secondo l’esperto di numismatica che ha studiato e classificato gli esemplari, afferma che il prezioso gruzzolo comprende monete che si rinvengono raramente in Israele.

Dinar in oro a nome di Harun al-Rashid (Egira170-193, 768-809 d.C.) simile a quello rinvenuto tra le 1200 monete arabe di Tel Yavneh
Dinar in oro a nome di Harun al-Rashid (Egira170-193, 768-809 d.C.) simile a quello rinvenuto tra le 1200 monete arabe di Tel Yavneh

Secondo Robert Kool, infatti, “Questi sono dinar d’oro emessi dalla dinastia Aghlabid che governava nel Nord Africa, nella regione dell’attuale Tunisia e furono coniati per conto del Califfato abbaside che aveva per capitale Baghdad”.

Un’antica area produttiva famosa per i suoi vasi e i suoi vini

Lo scavo su larga scala, effettuato a sud-est di Tel Yavneh, ha rivelato una quantità insolitamente alta di vasche per la fementazione dei vini e di forni per la produzione di ceramica.

Si pensa che i forni siano stati attivi alla fine del periodo bizantino e all’inizio del primo periodo islamico, tra VII e IX secolo d.C. Sarebbero stati utilizzati per la produzione commerciale di barattoli, pentole e ciotole.

Il tesoro numismatico e il suo “salvadanaio” di terracotta sono stati trovati vicino all’ingresso di uno dei forni e per questo, secondo gli studiosi, le monete potrebbero essere state il gruzzolo di risparmi personali di un vasaio, occultati in circostanze non precisabili e mai recuperati.

Tra gli altri media israeliani e internazionali, il Jerusalem Post ha dedicato un articolo al ritrovamento che potere leggere cliccando qui.