Forlivese, precoce talento della medicina, Regnoli fu chirurgo e docente universitario | La coniazione è stata modellata dal maestro Bombardi

 

a cura della redazione | Purtroppo, come talvolta accade, le notizie legate al mondo della moneta e della medaglia faticano ad uscire dagli ambiti locali ma, in ogni caso, iniziative come quella di cui vi parliamo in qeuste righe meritano indubbiamente uno spazio.

Il dottor Pier Lorenzo Costa, editore della medaglia per Giorgio Regnoli
Il dottor Pier Lorenzo Costa, editore della medaglia per Giorgio Regnoli

E’ stata infatti presentata a fine 2019 una splendida medaglia commemorativa opera del maestro Francesco Bombardi e coniata dalla ditta Picchiani & Barlacchi di Firenze. Editore della medaglia, ideatore dell’iniziativa il dottor Pier Lorenzo Costa, eccellente collezionista ed attento studioso di medaglie di argomento medico, che l’ha voluta dedicare al suo illustre collega del XIX secolo Giorgio Regnoli.

Giorgio Regnoli – ci spiega il dottor Costa – nacque a Forlì il 7 ottobre 1797. Trovandosi la famiglia in condizioni economiche non floride, uno zio gli consentì di frequentare il Liceo a Faenza.

Con l’aiuto economico del Comune di Forlì, quindi, si iscrisse alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Pisa e qui si laureò con lode ad appena vent’anni. Visti i brillantissimi risultati, il Comune di Forlì decise così di supportare un suo soggiorno di studi di tre anni a Parigi, dove fece esperienza a fianco di grandi anatomici e chirurghi.

Tornato a Forlì, a soli ventiquattro anni (1822), accettò la nomina a chirurgo primario dell’Ospedale di Pesaro e lettore di Anatomia umana, occupando quella posizione per sette anni per essere poi chiamato, dal governo toscano, a sostituire il suo maestro Vaccà Berlinghieri, defunto nel 1826, alla cattedra di Chirurgia dell’Università di Pisa.

Nel 1846, il granduca di Toscana Leopoldo II lo volle alla Scuola Medico-Chirurgica di complemento e perfezionamento di Firenze. Nel 1836, a spese del governo, si recò a Vienna e in Germania per perfezionarsi negli interventi di oculistica ed otorinolaringoiatria.

Giorgio Regnoli
Il volto affilato, lo sguardo acuto, la forza e la fermezza di Giorgio Regnoli nel ritratto modellato da Francesco Bombardi per la medaglia voluta da Pier Lorenzo Costa

A Pesaro, nel 1828, sposò la contessa Vittoria Lazzari dalla quale ebbe due figli: Leopoldo e Carlo. Giorgio Regnoli ebbe un ruolo importante anche da un punto di vista politico e patriottico e fu accusato di appartenere ai carbonari forlivesi.

Nel 1840 gli fu impedito di partecipare al secondo Congresso degli scienziati Italiani che si tenne a Torino (fu bloccato a Genova) e all’ottavo Congresso che si tenne a Genova nel 1846 non risulta aver partecipato. E’ provato che Regnoli raccoglieva ed inviava denaro a Marsiglia agli esuli perseguitati.

Nell’inverno 1858 fu chiamato a Genova per valutare un malato di tumore della lingua e nel capoluogo ligure si ammalò. Pur curato amorevolmente da amici e colleghi, primo fra tutti il Bufalini, morì il 13 luglio 1859 e volle essere sepolto in Toscana, in una chiesetta di sua proprietà a Créspina, in provincia di Pisa”.

Giorgio Regnoli
Luoghi e oggetti che hanno segnato una vita: i libri di medicina e gli strumenti chirurgici, i monumenti simbolo di Forlì, Pisa e Firenze

In bronzo patinato, con diametro di 60 millimetri, la medaglia per Giorgio Regnoli ha avuto un contingente di soli cento esemplari numerati sul bordo. Al dritto, potente e moderno, emerge dalla materia un emozionante ritratto del grande medico, tratto dal busto marmoreo che si conserva ancora oggi presso l’Istituto di Anatomia patologica dell’Università di Firenze, e da un disegno d’epoca.

Al rovescio, a sinistra le date 1859-2019, uno scaffale con strumenti chirurgici, un libro e, sotto, un volto umano con la bocca aperta a simboleggiare la chirurgia del cavo orale e della lingua; a destra: la Torre di Pisa, la cupola del Brunelleschi di Firenze ed il campanile di San Mercuriale di Forlì a far memoria nel metallo dei luoghi di nascita, di formazione e di lavoro del grande luminare della medicina italiana dell’Ottocento.