Finalmente pubblicate, anche grazie a uno sponsor privato, le monete celtiche e della Gallia del medagliere del Museo archeologico nazionale

 

di Roberto Ganganelli | La pandemia ha bloccato per oltre un anno, al Museo archeologico nazionale di Firenze come in altre istituzioni, le attività di riscontro e documentazione fotografica sui materiali numismatici, ma il lavoro di catalogazione fortunatamente non si è fermato grazie alla mole di dati già raccolti e alle immagini acquisite in periodo pre covid.

Così, poche settimane fa è stato possibile dare alle stampe – a cura di Stefano Conti e con la redazione di Fiorenzo Catalli e Giuliano Catalli – il nuovo volume della collana Sylloge Nummorum Graecorum. Italia che raccoglie tutti gli esemplari gallici e celtici dei territori dalla Provenza alla Valle del Rodano, fino all’Acquitania, alla Gallia Celtica e Belgica fino alle regioni della Vandelica, della Boemia, del Norico e della Transilvania.

Si tratta di un’area vastissima le cui popolazioni, in età antica, hanno emesso monete prendendo a modello la monetazione greca e le cui emissioni si conservano anche a Firenze, in oltre duecento esemplari che, finalmente, con questo volume non solo sono riemersi dal dimenticatoio dove giacevano da decenni, ma sono stati censiti e illustrati ad uso degli studiosi e a scopo di tutela.

La copertina del volume di Stefano Conti che censisce le monete della Gallia conservate al Museo archeologico nazionale di Firenze
La copertina del volume di Stefano Conti che censisce le monete della Gallia conservate al Museo archeologico nazionale di Firenze

Un nucleo significativo di monete viene così ordinato per aree geografiche e di ogni esemplare viene redatta una scheda precisa sia dal punto di vista metrologico descrittivo che da quello della catalogazione alla luce della più aggiornata bibliografia in materia. Le immagini, di ottima qualità, presentano le monete sia a dimensione reale che ingrandite per una migliore leggibilità dei dettagli.

Interessante, poi, la scelta di abbinare al catalogo due appendici che descrivono storia e composizione di alcuni tesoretti, come quello rinvenuto nel 1912 a San Vincenzo (Campiglia Marittima), unica testimonianza in Italia di monete – terzi di statere, in questo caso – coniate dai Celti Boi durante la loro presenza nella penisola, a metà V secolo a.C., quando si scontrarono ferocemente con i Romani.

Questo bel volume curato da Stefano Conti dal titolo completo Sylloge Nummorum Graecorum. Italia. I, 2 – Gallia (ISBN 978-0-9575784-9-4) fa parte di un ampia campagna di revisione delle collezioni numismatiche del Museo archeologico di Firenze, tuttora in corso, fortemente voluta dalla sensibilità del direttore Mario Iozzo in accordo col direttore del Polo museale fiorentino Stefano Casciu e in sinergia con il personale del museo.

Un ultimo aspetto importante dell’opera è che, all’insegna di una sempre più frequente collaborazione delle istituzioni pubbliche con il settore della numismatica professionale, essa è stata stampata con il contributo economico della LAC London Ancient Coins.