Tra le monete della ex collezione dei Gonzaga un medaglione di Giuliano il Filosofo | Iside, Serapide e il sincretismo fra paganesimo e religione crisitana

 

di Antonio Castellani | E’ a nome di Giuliano II (360-363) un importante medaglione in bronzo sul sui dritto si trovano la legenda DN FL CL IVLI | ANVS P F AVG e un ritratto imperiale diademato e corazzato, che regge un globo con Vittoria ed uno scudo decorato con la lupa e i gemelli. Sul rovescio, invece, la legenda VOTA | PVBLICA circonda Iside e Serapide, uno di fronte all’altro ed entrambi con corpo di serpente, mentre sorreggono un vaso da cui emerge un altro serpente.

Iside e Serapide, mitologici sposi-fratelli, su questo affascinante medaglione contromarcato come proveniente dalla collezione dei Gonzaga di Mantova
Iside e Serapide, mitologici sposi-fratelli, su questo affascinante medaglione contromarcato come proveniente dalla collezione dei Gonzaga di Mantova

L’esemplare, come svela la contromarca dorata apposta al dritto, un’aquiletta ad ali spiegate, proviene niente meno che dalle ricchissime collezioni dei Gonzaga mentre il rovescio di questo interessante medaglione si riferisce alle celebrazioni isiache volute dall’imperatore Giuliano II mostrando, appunto, i fratelli (marito e moglie) Serapide e Iside.

Il serpente che esce dal vaso sorretto dai due è a testa piatta, il che suggerisce che si tratti di un cobra, un serpente estremamente velenoso originario dell’Egitto e che era strettamente associato alla dea poiché – tra tutti gli esseri – solo lei possedeva l’antidoto al suo veleno.

I corpi di Iside e Serapide a forma, a loro volta, di serpenti, sono una caratteristica insolita, ma possono essere interpretati come due parti che rappresentano da una parte il mondo sotterraneo e dall’altra i loro ruoli nel garantire raccolti abbondanti.

Iside è spesso rappresentata in compagnia di serpenti (come negli affreschi di Pompei nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in cui uno mostra Iside che ha un cobra con intrecciato intorno al suo avambraccio) e, sebbene manchiamo di una conoscenza specifica dei rituali associati al culto isiaico, riprendendo Apuleio del II secolo d.C. possiamo considerare morte e rinascita di questi mitologici personaggi anche in relazione al concetto cristiano di Ascensione. Molti studiosi, del resto, hanno notato la natura sincretistica dell’immagine di Iside che allatta Horus con quella di Maria che tiene in braccio Gesù.

Iside e Serapide con corpi "serpentini" da un'incisione del XVIII secolo dedicata alle antichità classiche e alla mitologia
Iside e Serapide con corpi “serpentini” da un’incisione del XVIII secolo dedicata alle antichità classiche e alla mitologia

Come  detto, di ulteriore interesse su questo medaglione passato in asta NAC 92 del 2016 al lotto 766 è la piccola aquila in un ovale dietro la testa di Giuliano, al dritto, che dimostra come questo medaglione fosse un tempo nella collezione della famiglia Gonzaga a Mantova.

La collezione venne avviata sotto Isabella d’Este (1474-1539), attivissima nel mecenatismo delle arti, mentre la contromarca venne applicata a tutte le monete della collezione all’inizio del XVII secolo, di solito apposta in argento sulle monete d’oro e in oro per argento e bronzo.

Anche se una parte o tutta la collezione di monete potrebbe essere stata venduta per pagare i debiti familiari, tutto ciò che rimase fu certamente saccheggiato nel 1630 durante il sacco di Mantova dalle forze imperiali che spogliarono la città per tre giorni. Successivamente, le monete della collezione Gonzaga sono apparse sul mercato e nelle collezioni di tutta Europa.

Sebbene siano rare, le monete con il marchio Gonzaga vengono si vedono ancora in vendita sul mercato con il loro inusuale, affascinante, incancellabile pedigree aristocratico.