Più di 1600 lotti, dalle monete antiche e medievali a quelle moderne di Italia e paesi esteri, senza contare cartamoneta, medaglie e una selezione di orologi, penne da collezione e accendini: questo il catalogo dell’aste Nomisma 34 e-live

 

informazione pubblicitaria | Appuntamento sabato 27 e domenica 28 gennaio con l’asta Nomisma 34 e-live: doppia sessione, con inizio alle 15.00, per un incanto di 1623 lotti (1a sessione sabato 27, lotti 1-871, 2a sessione domenica 28, lotti 872-1623). Il catalogo online per le offerte pre asta e live è accessibile su BidInside cliccando qui; vi ricordiamo che le offerte pre asta potranno essere effettuate anche durante lo svolgimento del live bidding e chiuderanno circa cinque lotti prima dell’aggiudicazione definitiva che avverrà tramite asta live.

Gli ordini offline via fax vanno inviati allo 0549 904042 o tramite l’indirizzo mail auction@nomismaweb.com e vanno inviati tassativamente entro le ore 12.00 del 27 gennaio 2024. Informiamo i nostri clienti che i diritti d’asta sono del 21,63%. Monete antiche, medievali e moderne, italiane ed estere; e ancora, medaglie con particolare attenzione a quelle italiane, papali, di città e personaggi; inoltre banconote dall’Italia e dal mondo, onorificenze, penne, orologi e accendini di pregio. Questa l’offerta dell’asta Nomisma 34 e-live di cui vi offriamo una selezione di lotti.

Monete greche, romane e bizantine

Il catalogo dell’asta Nomisma 34 e-live si apre come di consueto con la monetazione classica, testimonianza di un’epoca di grande raffinatezza che ha gettato le basi del mondo occidentale. Iniziamo mostrandovi il lotto 2, magnifico diobolo di Taranto con testa di Atena ed Eracle che strozza il leone, Spl+ alla base di 70 euro. Roma repubblicana è invece ben rappresentata dal “classico” denario di L. Aemilius Lepidus Paullus del 62 aC la cui testa di Concordia al dritto è stata ispirazione per le 1000 lire italiane del 1970; al rovescio Lucio Emilio Paolo con Perseo e i figli (base 200 euro in Bb+).

Dall’argento al bronzo, dalla Repubblica all’Impero per il lotto 44, un sesterzio di Vespasiano del 69-79 con ritratto laureato dell’imperatore e maestoso Marte andante; in Bb, merita 100 euro di base d’asta. Curioso e non comune il quadrante anonimo del periodo 81-161 al lotto 61: con grifone sul dritto e tripode con S C sul rovescio, in Bb parte da 50 euro. È invece qSpl e merita almeno 400 euro il sesterzio del lotto 68 a nome di Lucilla (moglie di Lucio Vero), con bellissimo ritratto e Venere stante.

Risale al 270, invece, una delle evidenze numismatiche di uno degli imperatori meno noti, Quintilio, rappresentato da un bell’antoniniano con busto radiato e la figura stante della Concordia: raro e Spl, al lotto 90 ha una base di 150 euro. Un “classico” in oro è invece il solido per Ravenna a nome di Valentiniano III proposto nell’asta Nomisma e-live 34 al lotto 98, in conservazione Bb alla base di 400 euro. Questi alcuni highlight dalla monetazione classica: non dimenticate di osservare con attenzione i tanti lotti multipli proposti.

Monete medievali e moderne italiane

Venendo alle officine monetarie della Penisola dalla caduta dell’Impero romano ai secoli a noi più vicini, iniziamo col mostrarvi un rarissimo ruspone fiorentino del 1804, al lotto 113, in Bb alla base di 700 euro e coniato a nome di Carlo Lodovico e Maria Luigia. Al lotto 118 scintilla invece una delle monete internazionali del medioevo, il genovino di Simon Boccanegra: dal tondello regolare e completo, con legende perfettamente visibili, in Spl parte da una stima di 800 euro.

Merita invece una prima offerta di 1500 il lotto 146, uno scudo d’oro a nome di Carlo V (1516-1556) attribuito a Napoli e in conservazione Spl/Spl+. Affascinante e raro, pur con traccia di appiccagnolo smontato, il lotto 153, una moneta da 15 grana in argento a nome di Filippo III di Spagna con millesimo 1618 e sigla FC C: l’esemplare è accreditato di una stima di 450 euro. Ampia la scelta di esemplari del Meridione, fino all’annessione del Regno delle Due Sicilie alla nascente nazione italiana.

Da prendere in esame con attenzione, nel catalogo dell’asta Nomisma e-live 34, anche le monete di San Marino: per la cosiddetta “monetazione antica” (1864-1938), ecco ad esempio un rarissimo astuccio originale con la serie dei tre valori in argento del 1938 da 5, 10 e 20 lire firmati da Enrico Saroldi: al lotto 197, in Fdc, ha una base di 600 euro.

Proseguendo in ordine alfabetico nelle zecche di area italiana, e passando a Venezia, tra le tante monete in catalogo ecco per voi l’ultimo zecchino della storia, quello del doge Ludovico Manin (1789-1797), al lotto 220 in Bb+ alla base di 300 euro.

Per le monete napoleoniche, al lotto 245 segnaliamo una 20 franchi oro 1809, zecca di Torino, rarissima e qBb, alla base di 2500 euro; tra le tante monete papali offerte, invece, ci piace mostrarvi un massimo modulo in argento, la piastra di Clemente X dell’Anno santo 1675: magnifico esempio di moneta “pittorica”, ci mostra i pellegrini che varcano la Porta santa e, in Bb/Bb+, parte da 500 euro.

Magnifico, al lotto 262, il giulio del 1699 con cartiglio e legenda latina coniato a nome di Innocenzo XII Pignatelli che, raro e qFdc, merita 450 euro di base d’asta; ricca anche l’offerta di monete in rame, tipo madonnine e sampietrini e, fra questi ultimi, spicca quello per San Severino del 1796 al lotto 282, Spl alla base di 250 euro.

Venendo al Vaticano moderno, è eccezionale la serie di prova in argento delle otto monete di Giovanni XXIII, dalla lira alle 500 lire, che celebrano l’apertura del Concilio: coniate nel 1962, grado di rarità R3 e conservazione Fdc, sono accreditate di una stima di 1000 euro.

Monete di Casa Savoia e coniazioni del Regno d’Italia

Passando alle monete sabaude, la prima che ci piace segnalare dal catalogo Nomisma 34 e-live è il mezzo scudo del 1786 di Vittorio Amedeo III: con bella patina e in Spl, parte da 900 euro. È invece di 750 euro la base della rarissima 50 lire oro per Torino del 1834 a nome di Carlo Alberto: con un contingente dichiarato di soli 385 esemplari, è offerta in conservazione Bb al lotto 360.

Marenghi e scudi di Vittorio Emanuele II ci conducono al periodo del Regno d’Italia: per quanto riguarda le 5 lire in argento al peso di 25 grammi per 37 millimetri di diametro, standard dell’Unione monetaria latina, al lotto 380 spicca un esemplare coniato a Napoli nel 1865, qFdc e come tale accreditato di una base di 800 euro.

Ricca, anzi ricchissima la proposta di marenghi da 20 lire a nome di Umberto I mentre per quanto riguarda le monete d’oro di Vittorio Emanuele III, al lotto 453 ecco una delle più belle, la 10 lire Aratrice del 1912 che, rarissima e qFdc, merita 6000 euro di base. Al lotto 461, invece, parte da 700 euro una 5 lire Cinquantenario del 1911 in Spl e con minimi colpetti al bordo: moneta di grande fascino, in ogni caso.

Medaglie italiane, la bellezza e la storia in tondelli

Lasciando ai collezionisti il piacere di visionare l’ampia scelta di monete della Repubblica e di coniazioni mondiali, ci soffermiano sulla sezione delle medaglie italiane: al lotto 917, tra le tante bellissime napoleoniche, ecco quella per la nascita del “re di Roma”, il figlio del Bonaparte. Del 1811, in qFdc, è particolare perché non riporta il ritratto di Napoleone ma quello del neonato ritratto anche al rovescio, in braccio alla madre Maria Luisa. Dall’apoteosi in vita alla gloria postuma, al lotto 932, ecco invece la “medaglia di Sant’Elena” concessa nel 1857 ai reduci viventi delle campagne napoleoniche: qFdc, è offerta a 50 euro di base.

Nella sezione delle medaglie papali, iniziamo invece presentandovi il lotto 938, la rarissima Sede vacante 1846 in argento a nome del tesoriere generale monsignor Giacomo Antonelli: in conservazione Bb/qSpl, parte da 300 euro. Sempre affascinante, al lotto 945, il massimo modulo in bronzo del 1854 per la ricostruzione della basilica di San Paolo che in Spl/Fdc, con magnifica veduta prospettica dell’interno dell’edificio, ha una base di 180 euro.

Ci sono il cenotafio Dante e il suo profilo, invece, sulla coniazioni fiorentina del 1831 al lotto 977 del catalogo Nomisma e-live 34: solenne nel suo stile neoclassico, la medaglia è in Spl e ha una base di 200 euro. Molto bella e non comune anche la medaglia del 1876 in argento relativa a Roma e realizzata per il VII Congresso Ginnastico: in Spl, è proposta a 120 euro.

Tra le medaglie sabaude, apre in bellezza la rara coniazione in argento per la visita alla zecca di Torino del re Vittorio Emanuele I, risalente al 1816: al lotto 1027, qFdc, ha base di 250 euro. Alla stessa base è proposta la grande medaglia in bronzo del 1859 che, su dritto disegnato dal pittore Francesco Hayez, ricorda le Cinque giornate di Milano del 1848. La conservazione è Spl.

Lasciandovi modo di visionare le medaglie successive, comprese quelle fasciste, ci spostiamo alle coniazioni dedicate a personaggi storici e illustri, filone quanto mai affascinante: al lotto 1071 spicca il profilo gentile di Maria Carolina di Borbone, anno 1830, per la terza visita alla zecca di Napoli: in qSpl, ha una stima di 180 euro. Servono almeno 80 euro, invece, per mettere in collezione il lotto 1079, una coniazione in bronzo qFdc realizzata a Frenze per il IV centenario della nascita di Michelangelo, anno 1875.

Banconote italiane, la storia del denaro in filigrana

Concludiamo quest’anteprima dell’asta Nomisma 34 e-live del 27-28 gennaio con qualche cenno alle banconote italiane (ce ne sono anche di estere in catalogo): al lotto 1223, è in Bb con minimi segni di restauro un interessante biglietto di Stato da 245 lire del 1923, offerto alla base di 250 euro. Stessa conservazione e base di 180 euro, invece, per le iconiche 500 lire Mietitrice del 1945 al lotto 1241.

Le Regine del Mare da 1000 lire stampate a L’Aquila nel 1943, invece, sono offerte in Bb+ alla stima di 200 euro al lotto 1253 mentre, passando al periodo della Repubblica Italiana, una magnifica 50.000 lire Leonardo stampata nel 1970, Spl++ e con timbro al retro, parte da 120 euro. A voi il piacere di visionare gli altri lotti: le offerte sono già aperte!