Dal 1947 al 1957 la Saar fu posta sotto protettorato francese, ed ebbe proprie monete e banconote prodotte a Parigi prima di tornare alla Germania

 

di Mathias Paoletti | I territori ricchi di risorse minerarie, da sempre, specie se al confine tra grandi potenze suscitano appetiti ed aspre contese, talvolta “cambiando bandiera” per effetto di guerre o trattati, a prescindere dalla lingua, dalla cultura e dal volere delle popolazioni che vi risiedono.

È il caso della Saar (Sarre in francese, Saarland in tedesco), regione carbonifera oggi tedesca e, in passato, più d’una volta “costretta” sotto il tricolore transalpino. La Saar, infatti, fu dipartimento francese già in epoca napoleonica (1798-1814), poi protettorato congiunto anglo-francese (1920-1935) e, infine, protettorato a sola giurisdizione francese dal 1947 al 1957.

Gli antichi impianti minerari della Saar sono oggi esempi di archeologia industriale

A quest’ultimo periodo vogliamo prestare attenzione, naturalmente sotto il profilo numismatico, per andare a riscoprire le monete e le banconote emesse dalla Francia per questo territorio. Dopo la Seconda Guerra mondiale, infatti, la Saar ricadde sotto giurisdizione francese; nel 1954, Francia e Germania decisero di comune accordo trasformarlo in un’entità indipendente, progetto, questo, che venne tuttavia rifiutato dalla popolazione con un referendum.

Ulteriori trattative franco-tedesche portarono ad nuovo accordo del 27 ottobre 1956, secondo il quale alla Saar sarebbe stato consentito di riunirsi alla Repubblica Federale Tedesca. Il 1° gennaio 1957, così, la regione tornò ad essere parte della Germania.

La prime banconote della Saar francese (1947)

La prima emissione monetaria per la Saar da parte di Parigi fu di tipo cartaceo, e venne realizzata dal Tesoro nel giugno del 1947 con denominazioni in marchi, iscrizioni bilingue in francese e tedesco ed uno stile simile a quello delle banconote francesi del periodo.

Due le tipologie dritto/rovescio adottate: per i tagli da 1, 2, 5 marchi l’Ercole abbinato alla Cerere con spighe e cornucopia; per le banconote da 10, 50 e 100 marchi la Marianna con ramo d’alloro ed una classicheggiante figura di giovane accostata ad una protome equina.

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Biglietto da 5 marchi della Saar francese con l’Ercole, soggetto di tante monete di Parigi

I tagli prodotti furono sei (1, 2, 5, 10, 50 e 100 marchi) e il loro scopo non fu solo quello di preparare le popolazioni all’introduzione del franco francese, ma soprattutto quello di monitorare l’entità dei cospicui capitali presenti nella regione e di prevenirne l’illecita esportazione verso la confinante Germania.

Pochi mesi dopo, il 20 novembre 1947, il franco della Saar divenne moneta ufficiale nella regione; avrebbe avuto corso legale, alla pari ed in affiancamento al franco francese, fino al 6 luglio 1959, circa due anni e mezzo dopo la riannessione alla Germania. I franchi della Saar, infine, sarebbero stati convertiti in marchi nel rapporto di 100 franchi contro 0,8507 marchi tedeschi.

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Anche Marianna appare sui biglietti cartacei della Saar del 1947-1957

La serie di banconote della Saar emessa nel 1947 è ambita dai collezionisti per la sua rarità e per la difficoltà di reperire esemplari in ottima conservazione; i tagli più rari sono i 50 e i 100 marchi: per i primi, il catalogo World Paper Money non dà alcuna valutazione in fior di stampa, per i secondi nemmeno le conservazioni più basse portano quotazioni definite.

Sette anni dopo, le monete metalliche in franchi

Dovettero trascorrere altri sette anni affinché il protettorato francese della Saar disponesse di proprie monete metalliche, coniate dalla Monnaie de Paris. Nel 1954, infatti, entrarono in circolazione tre tagli metallici, denominati in franchi e con valori nominali da 10, 20 e 50 seguiti, nel 1955, da una moneta da 100 franchi.

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La serie di monete metalliche coniata da Parigi per la regione contesa

Realizzate con le stesse caratteristiche di metallo, diametro e peso delle corrispondenti monete di Francia, quelle per regione carbonifera a maggioranza tedesca ebbero per lo meno dei soggetti originali: alla denominazione e alla data riportate sul rovescio, infatti, si abbinano sui tagli da 10, 20 e 50 (coniati in bronzo-allumino) lo stemma stilizzato della regione, il nome SAARLAND e una vista di impianti minerari e industriali; nel taglio da 100 (battuto in cupro-nichel) il nome SAARLAND è invece composto in giro, all’interno di una composizione decorativa che porta al centro lo stemma.

Tutte queste monete, create dall’artista incisore Theo Siegal, recano come simboli di zecca la cornucopia della Monnaie del Paris e l’ala, segno del graveur général Lucien Bazor in carica dal 1931 al 1958; a differenza delle banconote, sono piuttosto comuni sul mercato. Fanno eccezione solo gli esemplari di prova, conosciuti anche in oro, rarissimi, per i solitagli da 20 e 100 franchi.

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Le rarissime prove in oro dei 20 e 100 franchi per la Saar

Epilogo: la medaglia della Saar tedesca (1957)

Venne coniata nel 1957 questa solenne medaglia in oro 980/.. che inneggia alla riunificazione della Saar alla Germania Federale. Pesa g 34,90 e riporta un “valore nominale” di 10 ducati, riprendendo un’antica tradizione che vedeva molte medaglie celebrative di area tedesca, specie in metallo prezioso, battute con pesi multipli rispetto a celebri monete. Il petto dell’aquila tedesca, in questo caso, è caricato dell’antico stemma della regione finalmente tornata alla madrepatria.

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La medaglia per il ritorno della regione sotto giurisdizione tedesca (1957)