Una delle monete della Repubblica Italiana che ha segnato la storia, dopo la 500 lire Caravelle (approfondisci qui) è certamente la 1000 lire argento 1970 dedicata ai cento anni di Roma Capitale. Per la prima volta, infatti, lo storico valore da 1000 lire – un tempo sinonimo di ricchezza – veniva realizzato come moneta metallica dopo che, fin dalla fine del XIX secolo, era stato sempre stampato come banconota.

Laura Cretara, “la signora delle monete”, è stata la prima donna a realizzare un modello monetale nella storia italiana, quello delle 1000 lire argento 1970

Al titolo di 835 millesimi, la moneta pesa 14,6 grammi per 31,4 millimetri di diametro e venne realizzata a quattro mani presso il reparto modellazione e incisione della Zecca di Stato: sebbene riporti solo la firma di Guerrino Mattia Monassi, infatti, la 1000 lire argento 1970 per Roma Capitale segnò anche il debutto di Laura Cretara nel settore della monetazione.

La prima moneta italiana (in parte) al femminile

Alla giovane artista, da pochi anni diplomata alla Scuola dell’Arte della Medaglia – anche in questo caso, prima donna nella storia – venne affidata una sfida non semplice, quella di sintetizzare la storia e l’importanza della città e il secolo trascorso dalla Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870: un secolo in cui Roma era passata dall’essere contesa fra i Savoia e i papi, ridisegnata in epoca umbertina e poi dall’urbanistica fascista, ferita dalla guerra e, infine, Capitale della Repubblica Italiana.

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La faccia della celebre moneta modellata da Laura Cretara con l’armonioso reticolo del pavimento di Piazza del Campidoglio, opera di Michelangelo

In appena una notte di lavoro Laura Cretara creò un concept che al tempo fosse innovativo ma anche “senza tempo”, scegliendo fra i monumenti di Roma un elemento capace di evidenziare il ruolo della città nella storia d’Italia, la sua complessità e il sedimento di secoli di arte e cultura. Così, dal panorama di Roma Caput Mundi emerse l’idea di riprodurre la pavimentazione del Campidoglio, coordinata simbolica dell’Umbilicus Urbis: uno dei luoghi simbolo della città già in età repubblicana e imperiale e reinventato, nel Rinascimento, da Michelangelo Buonarroti.

Il pavimento progettato nel 1538 su volere di Paolo III Farnese è un ovoide che accoglie al centro la statua di Marc’Aurelio, in continuità fra la Roma imperiale e pontificia. Un disegno formato da un nucleo con dodici raggi intrecciati in un movimento alternato che genera, nelle intersezioni, sette ovali concentrici per aprirsi come un fiore a dodici petali.

Il modello originale in gesso (courtesy Laura Cretara)

La prima pagina della relazione dattiloscritta che accompagnò il modello delle 1000 lire alla presentazione in Zecca (courtesy Laura Cretara)

Quel motivo di assoluta perfezione, Laura Cretara scelse di collocarlo nella moneta non in posizione centrale, bensì spostato in alto accompagnandolo con l’iscrizione ROMA CAPITALE e il valore 1000 LIRE. Un modello privo, addirittura, di indicazione dell’autorità emittente, frutto di un’esigenza comunicativa all’insegna dell’essenzialità formale tanto che REPUBBLICA ITALIANA venne collocato lungo la ghiera intervallato da sette stellette.

Monassi e quel richiamo alla Concordia di Roma antica

Quella proposta divenne il rovescio delle 1000 lire argento 1970 per Roma Capitale, moneta per il cui dritto la scelta cadde, invece, su una creazione di Guerrino Mattia Monassi raffigurante il dritto di un denario di Roma repubblicana, quello coniato da L. Aemilius Lepidus Paullus e L. Scribonius Libo nel 62 a.C. con il ritratto velato della Concordia, abbinato con le date 1870 e 1970.

Denario di Roma repubblicana coniato nel 62 a.C. con al dritto il profilo velato della Concordia

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La versione moderna della Concordia modellata da Guerrino Mattia Monassi per le 1000 lire

Ne furono coniati ben 3.011.000 esemplari, delle 1000 lire Roma Capitale, la prima moneta italiana modellata – anche se solo per metà – da un’artista donna. Fu il superamento di un confine non scritto, il frantumarsi di un tetto di cristallo e di una consuetudine pressoché secolare che aveva visto solo incisori uomini dar vita alle monete, italiane e non solo.

Pezzi coniati, monete di prova e fondo specchio, curiosità

Qualche curiosità sulle 1000 lire argento 1970 Roma Capitale: il successo della moneta fu immediato e generale e non esente nemmeno da speculazioni mercantili dal momento che la coniazione, distribuita al facciale dalle filiali della Banca d’Italia, per molti mesi venne scambiata a quattro o cinque volte il suo valore. Inoltre, una parte della tiratura fu realizzata con coni satinati che diedero origine a una versione “fondo specchio” ante litteram il cui contingente è stimabile in circa il 3% del totale, approssimativamente 100.000 esemplari.

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Un raro esemplare di prova e con finitura a fondo specchio della moneta

La firma di Laura Cretara, tuttavia, non appare su questa “opera prima”; Monassi, invece, da capo incisore firmò il volto della Concordia tanto da venir considerato, a lungo, l’unico autore della moneta e neppure la stampa specializzata, all’epoca, sottolineò la novità epocale di un’artista donna come coautrice.

Quanto valgono davvero le prime 1000 lire d’argento?

Quanto valgono le 1000 lire argento 1970 per Roma Capitale? Se con segni evidenti di circolazione, valgono in pratica solo per l’argento che contengono, pari a 12,191 grammi. Se nella rara versione PROVA, invece, la moneta arriva nelle aste a prezzi medi tra i 350 e i 500 euro (quest’ultimo raggiunto da un esemplare fondo specchio in astuccio omaggio per i componenti del Senato, contenente anche un esemplare di serie).

Speciale astuccio con moneta da 1000 lire di prova e moneta di circolazione destinato ai membri del Senato della Repubblica come omaggio nel 1970

La 1000 lire argento 1970 di normale circolazione, in conservazione tra lo splendido e il fior di conio, si può invece acquistare tra gli 12 e i 18 euro, con la possibilità per tutti di mettere in collezione un piccolo pezzo di storia della lira italiana. Infine diffidate da quanti – si tratta di speculatori privati, non certo di commercianti numismatici professionisti – mettono in vendita anche per 990 euro (ma con spedizione gratuita!) questo tipo di moneta su alcune piattaforme.

E se volete saperne di più…

  • Laura Cretara ci ha raccontato in esclusiva quale fu la sua prima idea per le famose 500 lire bimetalliche coniate tra il 1982 e il 2001: scopritela qui.
  • Se invece volete sapere tutto sulle 500 lire bimetalliche tipo Quirinale cliccate qui; se invece siete curiosi di scoprire tutte le 500 lire commemorative cliccate qui.
  • Se, infine, vi interessa visitare la mostra virtuale che il MUDEM della Banca d’Italia dedicata alle 1000 lire cliccate qui.