Matematica e numismatica, finanza e commercio nel Medioevo europeo nel saggio di Lucia Travaini, ampliato con nuove liste inedite

 

di Roberto Ganganelli | Per i tipi di Jouvence, nella collana Historica, è stata pubblicata in luglio la seconda edizione, riveduta e ampliata, del celebre studio di Lucia Travaini dal titolo Monete mercanti e matematica (brossura, pp. 366, Isbn 9788878016583).

Già la prima edizione, risalente al 2003, ebbe un lusinghiero successo tanto da collocarsi tra i testi base a livello mondiale per lo studio della circolazione monetaria, del commercio e della finanza nel Medioevo. Un successo determinato da un approccio inedito ad un argomento fino ad allora relegato ai margini dell’indagine storica sul periodo e che solo una studiosa dalla mentalità multi disciplinare e aperta come la Travaini ebbe il coraggio di adottare.

Basato sull’analisi delle pratiche di mercatura e delle liste di monete – documenti “di prima mano” ma spesso difficili da reperire e ostici da interpretare – il saggio di Lucia Travaini analizza dalle origini la relazione tra matematica e monete fina da Isidoro di Siviglia (560 circa – 636) “il quale – sottolinea la studiosa – propone un’etimologia sorprendente e meravigliosa scrivendo che ‘la parola nummus (moneta) dà il nome a numero e dalla sua diffusione prese origine il termine’”.

Il libro raccoglie e commenta numerose liste di monete presenti in trattati di aritmetica e in libri di mercatura databili tra la fine del ‘200 e il ‘400: queste liste elencano monete di tutta Europa e dell’ambito mediterraneo indicandone il contenuto di fino, fondamentale per lo studio delle monete stesse e del loro “ruolo” nella circolazione.

“Partendo dal mio punto di vista di storica delle monete – continua la Travaini in un’intervista pubblicata da çetture.org, leggi qui il testo completo – ho cercato di capire l’origine dei testi e la loro struttura e datazione. Ho contattato molti studiosi della scienza e tra questi ringrazio veramente Raffaella Franci e Jens Høyrup, i quali a loro volta scoprivano grazie alle mie domande la ricchezza delle possibilità informative che i nomi delle monete citati potevano dare, ad esempio come contributo alle datazioni dei testi e al luogo di redazione originaria”.

Il capostipite dei trattati di aritmetica in Occidente è quello, celeberrimo, di Leonardo Fibonacci che scrisse il Liber abaci nel 1202; nel libro di Lucia Travaini si citano e analizzano quindi vari testi in volgare, in gran parte italiani. In questi libri di età medievale troviamo monete note, altre tuttora sconosciute o di incerta identificazione e perfino dei problemi che vengono chiamati normalmente “regoluzze” che riguardano il conto e il cambio delle monete e perfino la realizzazione delle leghe metalliche.

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