Rarissime monete medievali e moderne di zecche italiane, sabaude e marenghi, una ricca selezione di medaglie napoleoniche e di interessanti coniazioni mondiali in asta Varesi 78 il 30 settembre e 1° ottobre

 

informazione pubblicitaria | L’asta numismatica n. 78 della Numismatica Varesi è in arrivo nelle giornate di giovedì 30 settembre e venerdì 1°ottobre: l’asta in sala ed e-live si svolgerà infatti giovedì 30 settembre a partire dalle ore 13.30 (lotti 1-678) con termine per le offerte pre asta fissato a giovedì 30 settembre alle ore 11.30 mentre si svolgerà venerdì 1° ottobre la parte online e-live a partire dalle ore 14.00 (lotti 679-789), con termine delle offerte pre asta alle 14.00 del 1° ottobre.

Nella stessa data, sempre e-live, verrà proposta Napoleone, le sue medaglie. Seconda parte in cui protagoniste assolute saranno le coniazioni celebrative – ma anche satiriche, massoniche, distintivi – del grande personaggio che ha segnato l’Europa e di cui si ricordano quest’anno i due secoli dalla scomparsa. Questa parte dell’incanto Varesi avrà luogo venerdì 1° ottobre 2021, a partire dalle ore 15.00 (lotti 790-1603), con la possibilità di partecipare direttamente dal sito della Numismatica Varesi.

Monete di zecche italiane


Ricca, anzi ricchissima, la sezione che apre il catalogo dell’asta Varesi 78: iniziamo segnalando un bel gruppo di monete longobarde di Benevento con importanti solidi e tremissi fra cui, al n. 8, il solido del duca Gisulfo II (742-751) proposto da 2700 euro. Tra le monete fiorentine, invece, ecco un tallero per il Levante del 1774, per Pietro Leopoldo I di Lorena (1765-1790) che al n. 55, per l’eccezionale conservazione, merita 1200 euro di base; e ancora, un francescone R5 di Ferdinando III di Lorena (1814-1824) coniato nel 1819 e che, al n. 67, vede una base di 2900 euro.

La longeva zecca di Genova “risponde per le rime”, al n. 95 del catalogo Varesi 78, con una pressoché perfetta 5 doppie in oro del 1642 sigle CSES che, anche in ragione dell’esimia rarità, parte da una base di ben 25.000 euro.

Lasciando ai collezionisti il piacere di ammirare le altre monete della Superba e di Livorno in catalogo, ci soffermiamo ora su due “signore milanesi”, il denaro di Carlo Magno (774-814) al n. 130 offerto a 5000 euro e quello di Ludovico il Pio (814-840) che, al n. 132, è offerto invece a partire da 7000 euro: due rarità dell’alto medioevo e simboliche di quell’euro ante litteram che solo il potere e la lungimiranza di Carlo Magno riuscirono a creare e a mantenere in vita.

La selezione di monete alto medievali milanesi è ricca di esemplari di pregio che vi invitiamo a visionare mentre, per i secoli successivi, ecco ad esempio un affascinante tornese a nome di Enrico VII imperatore (1313-1314) che, al n. 188, viene offerto da una base di 1000 euro mentre parte da 2000 il grosso dello stesso imperatore con i santi Gervasio e Protasio al n. 189.

Per il periodo sforzesco della zecca di Milano, invece, ci soffermiamo su un doppio ducato di Giovanni Galeazzo Maria (1476-1494) che, per la finezza e la rarità rappresenta uno dei capolavori del primo Rinascimento fra le monete italiane con ritratto (n. 213, base 20.000 euro).

Da Milano a Napoli, un altro nucleo “forte” dell’asta Varesi 78 del 30 settembre 2021: segnaliamo in sequenza al n. 278 il mezzo ducato 1684 di Carlo II (1674-1700), le sempre ambite 40 lire di Gioacchino Murat (1808-1815) millesimate 1813 (n. 290, tipo “rami medi”, base 800 euro) e i sei ducati 1856 a nome di Ferdinando II di Borbone (1830-1859), al n. 294 con partenza da 6500 euro.

Invitandovi ad approfondire i tesori numismatici proposti per quanto riguarda le officine monetarie di Parma e Pavia, al n. 321, per la zecca papale di Roma, ci piace mostrarvi una magnifica piastra di Clemente XI Albani (1700-1721) risalente all’anno XV di pontificato, con ritratto e stemma (1200 euro la base) mentre il Governo provvisorio di Venezia del 1848-1849 propone la splendida 20 lire oro al tipo del leone con data XI AGOSTO MDCCCXLVIII (n. 367, 3800 euro).

Monete dei Savoia e marenghi


Tra le coniazioni sabaude brilla – è il caso di dirlo, visti i fondi speculari – una 100 lire di Carlo Alberto (1831-1849) coniata in soli 1103 pezzi a Genova nel 1840: al n. 420 del catalogo, ha base posta a 1600 euro. Una “piccola”, invece, fa sfoggio della sua rarità al n. 440: si tratta dei 50 centesimi in argento del 1859 coniati a Bologna, a nome del re eletto Vittorio Emanuele II (1859-1861) e con base 750 euro anche in ragione della conservazione fior di conio. Chiudiamo le “preunitarie” con le rarissime 2 lire fiorentine dello stesso sovrano, anno 1861, proposte a 1500 euro al n. 445.

Risalgono periodo del Regno d’Italia, esattamente al 1872, invece, le magnifiche 100 lire al n. 452 (base 15.000 euro) mentre parte da 5000 euro una 50 lire di Umberto I (1878-1900) offerta al n. 456 del catalogo. Stessa base per uno dei capolavori del “re numismatico” Vittorio Emanuele III (1900-1946), la 5 lire del 1914 qui proposta, al n. 465, in tutto lo splendore del fior di conio.

 

La sezione dei “marenghi” – monete in oro di 6,451 grammi di peso al fino di 900 millesimi – del catalogo Varesi 78 comprende esemplari iconici come il primo 20 franchi della Repubblica Subalpina (n. 481, base 2000 euro) o come l’Aratrice del 1912 (n. 493, base 1000) e le elegantissime 20 lire parmensi del 1815 di Maria Luigia (n. 498, base 1000 euro). Il tutto, senza contare altri esemplari di questo fortunato tipo monetale, cardine dell’Unione monetaria latina, provenienti da tutto il mondo: Albania, Bulgaria e Finlandia, Francia, Grecia, Russia e Venezuela sono solo alcuni dei paesi rappresentati.

Medaglie napoleoniche, seconda parte


Lasciando agli appassionati il piacere di approfondire i lotti di monete mondiali e la parte online dell’asta Varesi 78, diamo uno sguardo al catalogo di medaglie napoleoniche che – per la seconda volta quest’anno – rende omaggio al bicentenario della scomparsa del Grande Corso. La sua vita e la sua epopea, infatti, rappresentano uno dei terreni più fertili in cui l’arte di Pisanello e Cellini si è espressa, spesso con vette di raffinatezza neoclassica ineguagliabili.

D’altra parte, anche la medaglistica “minore” o “di servizio” ci riserva rarità notevoli come il distintivo dell’Amministrazione di Stato del Mantovano, anno 1797, che al n. 820 merita 800 euro di base per la sua rarità, o come al n. 856 una medaglietta per quanti prestavano “Servizio notturno, interno ed esterno, del Primo Console” (base 630 euro).

Bella, poi, la medaglia di area tedesca del 1801 per la Pace di Luneville al n. 926, con base 600 euro; una coniazione solenne e ben conosciuta, come tante altre per vittorie militari e trattati di pace, che si affiancano a cimeli napoleonici come le medaglie gettone o i distintivi: inedito, tanto da partire da 900 euro, quello del Dicastero centrale della Repubblica Cisalpina al n. 927.

Curiosa, nel prosieguo del catalogo, una prova di moneta da 5 franchi del 1803, in piombo ramato, al n. 1011, in cui il valore è sostituito dalla dizione PIECE DU CONCOURS (a indicare la natura di “proposta” del pezzo) e Napoleone è ancora PREMIER CONSUL (base 180 euro).

Gli anni seguenti della parabola napoleonica – dalla gloria al primo esilio, dal ritorno sulla scena del potere al definitivo tracollo – possono essere letti, uno per uno, nelle medaglie, nei gettoni e nei distintivi, sia italiani che francesi, ma anche coniati dai “nemici” del Bonaparte, a riprova di quanto il personaggio abbia segnato e diviso l’Europa, ben oltre la sua morte avvenuta nella lontana Sant’Elena. A ricordarne la morte, fra le altre, due belle medaglie in bronzo del 1821 (nn. 1515 e 1517, basi 120 e 180 euro).

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