Due papi “omonimi”, due ricorrenze diverse: in queste ultime settimane si è tanto parlato del nuovo pontefice, Leone XIV Prevost, e dell’Anno Santo 2025 in corso; tuttavia oggi facciamo un passo indietro per riscoprire la storia delle cedole del “giubileo” di Leone XIII, che non fu un anno di celebrazioni universali per la Chiesa bensì la ricorrenza del 50° anniversario di sacerdozio di Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci.

Una delle tante medaglie del 1888 per il giubileo sacerdotale di papa Leone XIII: questa celebra la grande esposizione d’arte in Vaticano allestita con i doni fatti al pontefice

Nato a Carpineto Romano il 2 maggio del 1810 e succeduto a Pio IX sul soglio di Pietro il 20 febbraio del 1878, Leone XIII celebra infatti nel 1888 i cinquant’anni dall’ordinazione sacerdotale, quel primo passo nella carriera ecclesiastica che lo avrebbe condotto a Benevento e Spoleto come delegato apostolico, quindi a Perugia (dove sarebbe tornato come arcivescovo nel 1846) e in Belgio come nunzio.

Creato cardinale da Pio IX nel concistoro del 19 dicembre 1853, il Pecci nel 1877 torna a Roma – pur mantenendo la titolarità dell’arcidiocesi umbra – e viene nominato cardinale camerlengo. Quando viene eletto è il primo papa “non re” dopo secoli in cui il pontefice romano ha assommato nella sua figura potere spirituale e temporale e la sua opera, attenta ai cambiamenti sociali, lo fa passare alla storia, per merito dell’enciclica Rerum Novarum del 1891 e non solo.

cedole del giubileo di leone xiii papa pecci 1888 lira lire offerta santa sede vaticano prevost anno santo sacerdozio basiliche roma san pietro numismatica cartamoneta collezione rarità valore

Il fronte del massimo valore nella serie delle cedole del giubileo di Leone XIII, quello da 1000 lire stampato a Bologna e inviato a quanti avevano inviato come “ricevuta” a quanti avevano effettuato un’offerta in denaro (courtesy www.cartamoneta.com

Ma torniamo alle cedole del giubileo di Leone XIII dal momento che questi biglietti – rari e sontuosi dal punto di vista grafico – pur non essendo banconote rientrano nel novero degli interessi di tanti collezionisti. Il cinquantesimo di sacerdozio del papa, infatti, fa sì che in Vaticano inizino a pervenire cospicue offerte da tutto il mondo e la Segreteria di Stato, per regolarizzare queste transazioni e lasciare ai generosi donatori un segno tangibile di gratitudine, decide di far stampare delle ricevute che rappresentino sia un segno istituzionale che un ricordo dell’evento.

La stampa viene affidata al noto stabilimento litografico bolognese di Federico Sauer (indicato con BONONIAE, EX OFF. LITH. F. SAUER et. S.) mentre disegni e incisioni delle lastra di stampa sono opera di tale Baragazzi (D. BARAGAZZI INV. et. SC.) del quale, tuttavia, non è stato possibile reperire notizie.

Dettagli del fronte: il bollo a secco dell’Amministrazione dei beni della Santa Sede e le due legende latine in cartiglio negli angoli inferiori

Certo è che in quelle due facce di circa 226 x 124 millimetri trova spazio un autentico concentrato di propaganda religiosa, nel ben mezzo dell’Italia spaccata fra laici e cattolici e che, appena due anni dopo, avrebbe ad esempio visto la controversa inaugurazione del monumento a Giordano Bruno in Campo de’ Fiori.

Il fronte dei biglietti riporta al centro un grande ovale sormontato da un nastro su cui è scritta la “causale” ossia GIUBILEO SACERDOTALE | DEL S. P. LEONE XIII inframezzata dallo stemma Pecci con chiavi e tiara; nell’ovale il valore dell’offerta e un’iscrizione compilata a mano con il nome dell’offerente, la data e la firma autografa del segretario dell’Amministrazione dei beni della Santa Sede; il tutto validato da un bollo a secco. Da notare come sulle cedole emesse per offerenti esteri si trovi in verticale, stampigliata lungo il lato sinistro del fronte, l’indicazione del valore in sterline, in marchi, in franchi oppure in dollari.

Lo stemma di papa Leone XIII Pecci: “D’azzurro, al cipresso piantato su una pianura, il tutto di verde, alla fascia d’argento attraversante, accompagnata nel cantone destro del capo da una stella cometa d’oro disposta in banda e in punta da due gigli del medesimo”

A sinistra un angelo con sembianze femminili e velato, che solleva una croce raggiante e poggia i piedi su un cartiglio con il motto CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT | CHRISTUS IMPERAT; a destra due cherubini in volo sul sole che sorge sorreggono un ovale con il valore della cedola con sotto un cartiglio e le parole AB ORTU SOLIS USQUE AD OCCASUM | OFFERUT OBLATO MUNDA (“Dall’alba al tramonto del sole egli offre un’offerta pura”) ispirato in parte al Salmo 113, versetto 3. Tra cornucopie traboccanti, in basso, due vedute del globo terrestre con i cinque continenti, sormontate da una croce. Ai lati due piccoli ovali con il numero di serie della cedola.

Chiaro il messaggio simbolico di questo elaborato apparato grafico: la Chiesa, anche se privata del potere temporale, riveste un’autorità globale data dal mandato di Cristo affidato a san Pietro e ai suoi successori. Impressionate, inoltre, la cura e la complessità dei dettagli, come la sottostampa decorativa come la presenza di una matrice sul lato sinistro che riporta la dizione AMMINISTRAZIONE DEI BENI DELLA S. SEDE.

cedole del giubileo di leone xiii papa pecci 1888 lira lire offerta santa sede vaticano prevost anno santo sacerdozio basiliche roma san pietro numismatica cartamoneta collezione rarità valore

Il retro della cedola da 1000 lire con la preghiera per il santo padre e le vignette con vedute della Basilica Vaticana e delle altre basiliche maggiori pontificie (courtesy www.cartamoneta.com

Il retro delle cedole del giubileo di Leone XIII è altrettanto affascinante: su tutti i tagli (da 5, 10, 20, 25, 50, 100, 500 e 1000 lire, stampati con colori base diversi) la basilica di San Pietro in Vaticano campeggia nell’ovale centrale sormontata dalla croce raggiante; ai quattro angoli le facciate, incise con gran cura, delle basiliche maggiori pontificie di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura e San Lorenzo fuori le Mura. In alto un nastro con le parole OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO LEONE e in basso IUBILAEUM SACERDOTALEM CELEBRANTE.

Dettaglio quasi mai notato, anche dentro il nastro che circonda la basilica vaticana corre una legenda latina che recita DOMINUS CONSERVET EUM ET VIVIFICET EUM ET BEATIFICAT EUM IN TERRA ET NON TRADAT EUM IN ANIMAM INIMICORUM EIUS. Una preghiera per il papa che si traduce come “Il Signore lo preservi, lo faccia vivere e lo benedica sulla terra e non lo consegni all’anima dei suoi ​​nemici”.

Gli elementi araldici dello stemma Pecci e altri simboli legati alla religione cattolica nei tondi decorativi dell’ornato che delimita la veduta di San Pietro

Le parti della legenda sono inframezzate da tondi con gli elementi araldici dello stemma Pecci (il giglio, il cipresso, la cometa e la fascia) e da altri ti tipo religioso, due mani che si stringono (simbolo di concordia) e il calice sormontato dall’ostia eucaristica.

Due cartigli con data, stampati sul retro delle cedole del giubileo di Leone XIII, catturano poi l’attenzione: tra gli ovali di sinistra troviamo infatti KALENDIS JAUNARIS | ANNO MDCCCLXXXVIII e tra quelli di destra PRIDIE KAL. MAJAS | MDCCCLXXXVIII ossia “1° gennaio 1888” e “Il giorno prima del 1° maggio 1888” (30 aprile).

Le date del 1° gennaio e del 30 aprile 1888: la prima si riferisce all’inizio dell’anno 50° di sacerdozio del pontefice, la seconda resta al momento “misteriosa”

Quale significato si può attribuire a tali date? Semplice, il Pecci viene ordinato sacerdote dal cardinale Carlo Odescalchi proprio il 31 dicembre 1837, quindi il suo 50° anno di sacerdozio, il suo personale “giubileo”, inizia per l’appunto il 1° gennaio 1888.

Per quanto riguarda il 30 aprile, invece, si può supporre che tale giorno segni la conclusione delle celebrazioni e che, fino a quel giorno, la visita alle basiliche pontificie e la preghiera per il papa siano state legate a una qualche forma di indulgenza (approfondisci qui un esempio). Tuttavia, non abbiamo conferme in merito.

cedole del giubileo di leone xiii papa pecci 1888 lira lire offerta santa sede vaticano prevost anno santo sacerdozio basiliche roma san pietro numismatica cartamoneta collezione rarità valorecedole del giubileo di leone xiii papa pecci 1888 lira lire offerta santa sede vaticano prevost anno santo sacerdozio basiliche roma san pietro numismatica cartamoneta collezione rarità valore

Evidentemente non utilizzata, questa cedola dal valore di 100 lire riporta sul fronte la stampigliatura  ANNULLATO in rosso (courtesy www.cartamoneta.com

In ogni caso, le cedole del giubileo di Leone XIII si rivelano documenti preziosi di un’epoca particolare nella storia della Chiesa di Roma e dei suoi rapporti con il Regno d’Italia e il resto del mondo. Da un lato, infatti, i messaggi d’augurio, le offerte in denaro e i doni al santo padre arrivano copiosi in Vaticano, in particolare dall’Italia, tanto da permettere l’organizzazione di una mostra d’arte dedicata, e il 1888 viene solennizzato anche da numerose medaglie, rappresentando un momento di grande visibilità globale per la Santa Sede, “offuscata” fin dal 1870 per la perdita del potere temporale.

Medaglia in oro del 1888 sul cui rovescio i cinque continenti rendono omaggio al pontefice nel cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale

Sull’altra sponda del Tevere, invece, a causa del giubileo di papa Pecci si assiste niente meno che alla rimozione del sindaco di Roma, Leopoldo Torlonia, che il 31 dicembre del 1887 viene “epurato” dal primo ministro Francesco Crispi per il solo fatto di aver inviato al papa gli auguri tramite il cardinal vicario di Roma. La frattura fra Stato e Chiesa è ancora lontana dall’essere sanata e nemmeno gli anni rimasti a Leone XIII, che vedrà l’alba del nuovo secolo (approfondisci qui) e morirà il 20 luglio del 1903 a ben 93 anni, saranno sufficienti a sanarla.