Inutile negarlo, l’inizio del 2025 numismatico è stato scoppiettante, senza dubbio anche a motivo dei nuovi metalli, delle inedite soluzioni geometriche e degli inusuali valori delle euro monete italiane che MEF e Poligrafico Zecca hanno messo in cantiere e che saranno presentate ufficialmente il 28 gennaio.

Tante, anzi tantissime monete al punto che – probabilmente – nessun collezionista se le potrà permettere tutte: solo contando quelle previste per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 (leggi qui), infatti, siamo già a dodici pezzi, escluse peraltro le due once pre olimpiche emesse alla fine del 2024 (leggi qui).

Hanno valore nominale di 3 euro le due once 2024 che hanno inaugurato il ricco programma numismatico in vista di Milano Cortina 2026

A queste si aggiungono le tante commemorative “tradizionali” e altre non previste dalla Collezione numismatica 2024 (leggi qui) e tante altre novità a iniziare dall’oncia in argento Flora (leggi qui) passando per omaggi a brand come Lamborghini e Campari, per Agrigento Capitale italiana della Cultura, per temi di forte attualità sociale come quello della violenza sulle donne, all’ACI e alle Capitanerie di Porto senza contare altri più pop come la canzone Il cielo di Renato Zero.

Il Poligrafico Zecca ha imboccato dunque la strada di altre officine monetarie, come la Monnaie de Paris, che da anni hanno ampliato e frammentato il numero di emissioni per intercettare una clientela sempre più vasta e variegata, spesso una clientela “emozionale” ed estemporanea in quanto non è certo automatico – ad esempio – che un fan di Vasco Rossi, dopo la moneta dedicata ad Albachiara, faccia anche il bis con le emissioni dedicate ad altri cantautori e hit di successo.

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La moneta in oro da 50 euro, come le tre pezzature da 5 euro inserite nel programma IPZS 2025, hanno forma esagonale con angoli smussati, una novità

Le monete italiane 2025, come già visto per alcune emissioni 2024 (tipo quella per il semestre italiano alla guida del G7) e altre precedenti saranno all’insegna di profili geometrici mai visti prima: da quello romboidale (come per le monete Zodiaco) al poligonale eptagonale o dodecagonale o all’esagono dagli angoli smussati delle monete Lamborghini, fino alla “ciambella” dei 10 euro in nichel ottone per la conclusione del tour mondiale della Vespucci destinata a ospitare i 2 euro per lo stesso evento; senza contare la quantità di applicazioni di colore che faranno bella mostra di sé (o no, dipende dai gusti) su numerose monete.

Quello che sta facendo discutere di più i collezionisti, tuttavia, sono i valori delle euro monete italiane 2025: eravamo abituati infatti alle classiche 2 euro, ai tagli da 5 e 10 euro, ai 10, 20 e 50 euro per quanto riguarda l’oro. E invece, ecco già lo scorso anno far capolino monete da 3 euro (ad esempio quella per il G7 e le due once dedicate alle mascotte dei Giochi bianchi 202&) e, altrettanto improbabili, monete da 4 euro (come il conio per gli 80 anni di Coldiretti).

Bella, indubbiamente, la forma poligonale a sette lati scelta per i 3 euro dedicati lo scorso anno al semestre di presidenza italiana del G7

Valori nominali ai quali si aggiungono adesso altri facciali “fantasiosi” e poco comprensibili come gli 0,25 euro (o 1/4 di euro, a seconda dei casi) impresso su alcune commemorative, i 6 euro della moneta per le Capitanerie di Porto e lo stesso valore sui coni dedicati alle località olimpiche di Milano, Cortina, Predazzo, Livigno, Bormio e Tesero. Senza contare il nominale da 25 euro introdotto per la maxi moneta in argento da un chilogrammo che verrà dedicata a Michelangelo.

I valori delle euro monete italiane, dunque, sembrano essere diventati un elemento aleatorio nella pianificazione del programma numismatico e poco importa se tanti collezionisti già storcono il naso di fronte a coni che, pur avendo stesso metallo, peso e diametro, portano impressi dei nominali differenti (si vedano ad esempio le 5 euro in argento sono “parificate” d’arbitrio sia ai nuovi 3 che ai 4 euro con 18 grammi di peso e 32 millimetri di diametro) o se rimangono perplessi – per usare un eufemismo – di fronte al fatto che le once in argento portino inciso sopra l’esiguo facciale di 25 centesimi di euro.

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Si prospetta magnifica, all’altezza della miglior tradizione numismatica tricolore, l’oncia che inaugura la serie Flora, dedicata alla margherita: ma perchè un facciale di 0,25 euro?

L’impatto artistico, emozionale, o quello legato al brand o all’evento celebrato sembrano dunque aver preso il sopravvento su quelli che fino a pochi anni fa erano i “veri valori” delle euro monete italiane, non ultimo quello della coerenza e della misura nel sistema delle coniazioni per collezionisti.

Non che la sperimentazione, la differenziazione dei prodotti, la creatività e la molteplicità dei soggetti non siano obiettivi da perseguire ma, pur innovando e seguendo (o anticipando) le tendenze del mercato, almeno alcune proporzioni ragionevoli fra i pesi dei nominali in metalli prezioso e i valori delle euro monete italiane dovevano essere progettate in modo più coerente.

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